Calamità naturali, protocollo d’intesa tra Anci Toscana e Consorzio Spurghisti Associati
Sarà garantita l'immediata operatività degli spurgo per rimozione di acqua e fango dalle abitazioni private e per i problemi legati ad allagamenti stradali e occlusioni fognarie. C'è anche un numero verde per i Comuni
Un protocollo d’intesa per la gestione delle calamità naturali nell’ambito delle attività di protezione civile regionale, così da garantire l’operatività immediata dei servizi di rimozione di fango e acqua dalle abitazioni, e di risoluzione delle problematiche legate ad allagamenti stradali e occlusioni fognarie. A firmarlo sono Anci Toscana e il Consorzio Spurghisti Associati, realtà che racchiude 44 aziende di spurgo su scala regionale e che ha collegamenti di collaborazione con altre cinquanta imprese in ambito nazionale. A siglare stamani l’accordo a Firenze sono stati Matteo Biffoni presidente Anci Toscana, Paolo Masetti delegato Anci Toscana per la Protezione Civile e Gianni Palumbo presidente Csa.
L’idea del protocollo viene da lontano, e la necessità di strutturare il rapporto in ambito di protezione civile è emersa anche durante le recenti alluvioni in Emilia Romagna (a Faenza il Csa ha avuto un ruolo di coordinamento nazionale) e in Toscana (qui gli spurghisti hanno lavorato fianco a fianco con Publiacqua). Oggi si arriva così a un accordo strutturato che prevede l’attivazione di un numero verde 800.300.301, reperibile h24, sette giorni su sette, che potrà essere utilizzato da ognuno dei Comuni toscani per richiedere l’attivazione del servizio d’emergenza in caso di alluvione, dissesto idrogeologico o altra tipologia di calamità naturale. Il Csa, dal canto proprio, si impegna a mettere in moto la macchina operativa degli spurgo entro sei ore, anche se in realtà l’obiettivo è quello di reperire il primo blocco di autobotti già a strettissimo giro dalla prima chiamata d’emergenza. Il Consorzio si metterà a disposizione per rimuovere acqua e fango dalle abitazioni civili, dalle cantine e dai garage, facilitando così le successive operazioni dei tecnici del servizio elettrico, idrico e di internet per riportare velocemente la situazione alla normalità. Non solo. Gli spurghisti saranno a disposizione anche in caso di allagamenti stradali, di occlusione di tombini e di tutte le necessità legate al loro lavoro che dovessero emergere durante l’emergenza.
“Lo abbiamo visto durante l’ultima emergenza alluvione del novembre scorso e ancora prima in Emilia Romagna, è fondamentale avere un coordinamento e un servizio sul territorio strutturato per intervenire immediatamente – ha sottolineato il presidente di Anci Toscana, nonché sindaco di Prato, Matteo Biffoni -. Questo accordo nasce dalla volontà di avere un sistema organizzato a tutela dei cittadini e delle imprese che così durante una situazione eccezionale di emergenza avranno la certezza di affidarsi a un servizio fondamentale eseguito da operatori riconosciuti e con costi calmierati”.
Il protocollo d’intesa ha lo scopo di abbattere i tempi burocratici per attivare il servizio degli spurgo. Senza un accordo già predefinito si correva il rischio di dovere attendere l’allestimento di un centro di coordinamento, la contrattualizzazione degli spurgo e l’organizzazione di un nucleo operativo di autobotti da mettere su strada. Col protocollo d’intesa invece gli spurghisti saranno subito operativi. “Con questo accordo ribadiamo il nostro impegno sociale a fianco della cittadinanza – spiega Massimo Durgoni, vicepresidente del Csa -. Le esperienze vissute in Emilia Romagna, dove abbiamo coordinato le operazioni di spurgo legate alla protezione civile su scala nazionale, e in Toscana ci hanno dato ulteriore consapevolezza della necessità di avere un sistema di pronto intervento capace di lavorare fianco a fianco con i Comuni e con la protezione civile regionale. Proprio in quest’ottica stiamo ampliando le collaborazioni con gli spurgo di tutta Italia, e mi preme ringraziare tutti i colleghi che si sono subito resi disponibili ad appoggiare questo protocollo e ad attivarsi sul campo per le recenti emergenze”.
“Dopo l’acqua resta il fango, lo abbiamo visto drammaticamente con le ultime emergenze idrauliche e idrogeologiche. Con questo accordo mettiamo a disposizione dei Comuni toscani uno strumento utile proprio per una criticità che se non risolta velocemente impedisce la normale percorribilità delle strade e l’efficienza del sistema fognario – sottolinea Paolo Masetti, delegato Anci Toscana per la Protezione Civile -. Poter disporre quindi di un numero h24 e poter contare da subito su di un sistema organizzato di 44 aziende consentirà ai Comuni di poter richiedere l’intervento, con tariffe calmierate e in tempi certi, per quelle emergenze che non sempre, fortunatamente, assumono rilevanza regionale o nazionale ma che producono comunque disagi importanti per i propri cittadini”.