“Sì all’assunzione di responsabilità, no alla politica del tanto meglio tanto peggio e alla paralisi. Con questa premessa la giunta provinciale ha varato la manovra di bilancio che oggi pomeriggio viene sottoposta alla valutazione del Consiglio”. Stamani a spiegarla alla stampa c’erano a palazzo Buonamici il presidente della Provincia Lamberto Gestri, l’assessore al Bilancio Roberto Marchi, quello all’Ambiente Stefano Arrighini e il direttore generale Massimo Migani.
“Potevamo lavarcene le mani, paralizzando tutto e scaricando sui cittadini e sui Comuni le difficoltà. Abbiamo fatto la scelta dell’assunzione di responsabilità, per pagare le imprese che fanno i lavori, riaprire le scuole a settembre, sistemare gli argini di Ombrone e Bisenzio in tempo per affrontare le piogge autunnali e garantire possibilità di investimenti sul territorio anche per il futuro”, spiega il presidente Gestri che da domani, con tutti i suoi assessori, presta il suo servizio a titolo gratuito. “E pensare che nella casse della Provincia ci sono complessivamente 53 milioni, 8 solo del disavanzo dell’anno scorso. Una situazione paradossale”. Tutto questo, inoltre, mentre le altre Province italiane sono in estrema difficoltà se non in emergenza: alcune sono sull’orlo del default e altre già in condizione di dissesto.
La necessità di questo intervento – a bilancio approvato da mesi – nasce dal colpo di scure, assolutamente inaspettato, arrivato sui conti delle Province italiane con il Decreto legge 66/2014 “Misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale” che in pratica ha stravolto i delicati equilibri di bilancio. Alla Provincia di Prato tocca un quota di contributo di oltre 2 milioni e 140 mila euro. In pratica questo colpo di mano ha portato all’azzeramento di ogni possibilità di pagamento e investimento.
Garantire gli interventi sulle scuole in vista della riapertura di settembre, fiumi (argini Ombrone e Bisenzio), frane e strade, pagare le imprese che hanno fatto o stanno facendo lavori per conto della Provincia, dare ancora sostegno – anche se in forma ridotta – al sistema della cultura che significa opportunità di sviluppo e lavoro. Sulla base di questa premessa la giunta Gestri si è assunta la responsabilità di una manovra di bilancio che prima di tutto fa un ulteriore taglio alla spesa corrente di circa 900 mila euro e poi mette sul piatto della bilancia la possibilità di alienare alcuni immobili, palazzo Novellucci, palazzo Gori e i fondi commerciali di palazzo Buonamici, per riaprire la strada ai pagamenti urgenti e alla spesa di investimento e ritocca (4%) la TEFA (Tariffa per l’esercizio delle funzioni ambientali) evitando però di far pagare ai cittadini l’intero costo del mantenimento dei servizi.
Di quali cifre si parla? Per una famiglia con appartamento di medie dimensioni l’impegno va da 61 a 83 centesimi al mese (8-10 euro l’anno a seconda dei metri quadrati e del numero dei componenti), per i titolari di un negozio di circa 100 metri quadrati di 2,24 euro al mese (circa 26 euro l’anno), per un artigiano che dispone di un laboratorio di circa 350 metri quadrati di circa 3,7 euro al mese (poco più 44 euro l’anno). Vale la pena di sottolineare che, nonostante il ritocco, la percentuale applicata a Prato è in linea con la media regionale e con quella nazionale. In Toscana sono ben 6 le Province che da anni applicano l’aliquota del 5%.
Le risorse recuperate attraverso l’aumento della Tefa saranno utilizzate per il pagamento dei lavori più urgenti sul reticolo idraulico di Ombrone e Bisenzio, da realizzare assolutamente in tempi brevi. Ma da far partire subito ci sono anche i lavori di allargamento della Declassata nella zona del Calice, gli adeguamenti nelle scuole superiori a cui mancano gli spazi a causa dell’aumento delle iscrizioni (Livi, Brunelleschi e Buzzi), i cantieri sulla SR 325. E soprattutto all’amministrazione preme onorare subito i pagamenti alle imprese che hanno lavorato alle somme urgenze sui fiumi e sulle strade (circa 750 mila euro) e via via quelli dei lavori in corso, che da adesso alla fine dell’anno arriveranno a superare i 7 milioni di euro.
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