“A quasi un mese dall’evento che ha stravolto il nostro territorio e il suo tessuto imprenditoriale, non ci sono ancora segnali relativi a ristori o contributi volti a far ripartire il sistema produttivo. Per questo motivo chiediamo a gran voce: se in questo momento non siete in grado di darci risorse, almeno non toglieteci quelle che abbiamo. Non fate come l’acqua che ci ha tolto merci e macchinari: se ci togliete le poche risorse rimaste non avremo nessuna possibilità di poterci riprendere”.
Un vero e proprio appello dettato dalla necessità di sopravvivere all’alluvione che ha colpito i distretti di Prato e Pistoia nei giorni scorsi. Sono le parole – condivise – dei presidenti di Confartigianato Imprese Prato, Luca Giusti, di Confartigianato Imprese Pistoia, Alessandro Corrieri, e di CNA Toscana Centro, Claudio Bettazzi, che si rivolgono al Governo e alle istituzioni per chiedere almeno quel minimo assolutamente indispensabile per riuscire a far ripartire la macchina produttiva del territorio.
Queste le precise richieste delle tre associazioni di categoria in rappresentanza di migliaia di imprese che in queste ore stanno lottando, con le gambe e le braccia nel fango, per salvare il salvabile delle loro imprese:
– sospensione di versamenti e adempimenti tributari, previdenziali e Inail delle persone fisiche e dei soggetti diversi dalle persone fisiche, che abbiano residenza o sede legale/operativa nei Comuni interessati dall’alluvione o sono assistiti da professionisti e associazioni di categoria operanti nei Comuni colpiti dall’alluvione;
– esclusione, per l’esercizio 2023 per tutti i soggetti con Partita Iva aventi sede nei Comuni interessati dall’alluvione, dagli indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA);
– sospensione del pagamento delle ritenute alla fonte da parte dei sostituti d’imposta;
– sospensione dei termini per la notifica delle cartelle di pagamento e degli accertamenti esecutivi, delle attività degli agenti della riscossione, dei termini di decadenza e prescrizione riferiti alle attività degli uffici finanziari, anche locali e regionali, nonché dei termini di impugnazione relativi;
– sospensione del pagamento della prima e seconda rata (31.10.23 e 30.11.23) relative all’adesione alla definizione agevolata, conosciuta come “rottamazione delle cartelle quater”. Siamo a conoscenza di casi, in cui anche la rata del 31.10 con la tolleranza del pagamento nei 5 giorni successivi, non è stata pagata in quanto alcune banche erano chiuse e/o irraggiungibili causa alluvione;
– sospensione dei pagamenti relativi alle rateazioni in corso concesse dall’Agenzia Entrate Riscossione, nonché quelle rateazioni concesse dell’Agenzia Entrate e relative ad adesioni verso avvisi di accertamento o avvisi bonari; sospensione di tutte le rateazioni previste dalla cosiddetta “tregua fiscale”;
– sospensione del pagamento di tutte le tipologie dei tributi locali ivi compresi gli oneri di urbanizzazione;
– esenzione di tutti i tributi locali che generalmente gravano sugli immobili, per tutti i fabbricati dichiarati inagibili, fino alla loro completa ricostruzione o ripristino dell’agibilità.
La ripresa dei pagamenti dovrà avvenire senza aumenti di alcun genere come espressamente previsto dalla Legge 212/2000 (Statuto del Contribuente) secondo cui “la ripresa dei versamenti dei tributi sospesi avviene senza applicazione di sanzioni, interessi e oneri accessori, relativi al periodo di sospensione, anche mediante rateizzazione fino ad un massimo di 18 rate mensili di pari importo a decorrere dal mese successivo alla data di scadenza della sospensione”.