30 Aprile 2014

Ex calciatore del Prato morto a Firenze, indagati 4 carabinieri e cinque sanitari per omicidio


Sono indagati i quattro carabinieri che intervennero per arrestare Riccardo Magherini, l’ex calciatore del Prato morto il 3 marzo scorso a Firenze. Hanno ricevuto un avviso di garanzia anche i cinque sanitari che portarono i primi soccorsi. Per i militari l’accusa sarebbe di omicidio preterintenzionale mentre per i sanitari di omicidio colposo.
L’iscrizione nel registro degli indagati è la conseguenza della denuncia presentata dalla famiglia Magherini, ieri, in procura a Firenze. Nel documento venivano ipotizzati i reati ora contestati dalla procura: omicidio preterintenzionale per i carabinieri e omicidio colposo per i sanitari.
La settimana scorsa, in una conferenza stampa al Senato, i legali della famiglia avevano mostrato un video nel quale si vedeva Riccardo, schiacciato a terra da quattro carabinieri. Insieme al video erano anche state mostrate delle foto, in cui il cadavere di Riccardo presentava ecchimosi ed escoriazioni, sulle braccia, le gambe, le tempie, l’addome e, soprattutto, alla schiena. Per questo la famiglia chiede giustizia, e ha deciso di procedere con la denuncia.

Secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine, la  notte del 3 marzo scorso Magherini fu bloccato dai carabinieri a Firenze dopo che aveva sfondato la porta di una pizzeria con una spallata, portando via il cellulare al pizzaiolo, al quale aveva chiesto aiuto, dicendo di essere inseguito da qualcuno che voleva ucciderlo. Poi, in stato confusionale, era salito sul sedile posteriore di un’auto: al volante c’era una donna, che era fuggita impaurita dalla vettura. Uscito dall’auto, era entrato in un’altra pizzeria, sempre gridando aiuto.
All’arrivo della pattuglia dei carabinieri, si era scagliato contro di loro, costringendoli a chiedere l’intervento di un secondo equipaggio. I quattro militari erano riusciti a immobilizzarlo a terra e ad ammanettarlo per poi chiamare il 118. I volontari della croce rossa, arrivati su una prima ambulanza, visto lo stato di agitazione del quarantenne, hanno chiesto l’intervento di un medico che, dieci minuti dopo, ha trovato l’uomo in arresto cardiaco. Un’ora più tardi Magherini è morto in ospedale, dopo ripetuti tentativi di rianimazione.

Adesso sarà l’indagine della Procura a dover dare delle risposte. L’iscrizione nel registro degli indagati consentirà ai carabinieri e ai sanitari di nominare propri consulenti in caso di nuovi accertamenti tecnico-scientifici.