“La felice riapertura del Palazzo Pretorio, sull’onda del successo della mostra sul primo Rinascimento a Prato, ha rappresentato per la città un importante motore di economia dell’immateriale; ciò pone nuove sfide culturali al Consiglio comunale che scaturirà dalle prossime elezioni amministrative. Dopo il recupero dell’area ex Campolmi e dopo la riapertura del Museo Civico nel Pretorio, in attesa degli imminenti lavori per il Castello dell’Imperatore, auspico e guardo con fiducia all’ultimo grande investimento che potrà essere Palazzo Datini; è infatti il “Datini” a rappresentare al meglio nel mondo l’eccellenza, la storia e la peculiarità pratese.
Penso al rilancio della Casa Museo di Francesco di Marco Datini che per vicinanza al Pretorio e diversificazione culturale costituisce un’offerta unica per il cittadino e per il turista; penso – in definitiva – al sistema museale pratese, non ancora integrato con un’offerta specifica al turista che per poche ore, per un giorno o per un fine settimana, trasmigra da Pisa, Lucca o dalla più vicina Firenze a Prato.
Per questi motivi lascio alla città – in qualità di Presidente della Fondazione Casa Pia dei Ceppi-onlus – due operazioni fondamentali per il centro storico: l’aver inserito Palazzo Datini nel programma “Valore Paese – Dimore”, dell’Agenzia del Demanio e del MiBAC (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo), e l’aver portato in approvazione il nuovo Statuto della Fondazione.
L’insieme di queste due operazioni permetterà nel prossimo futuro di dare un nuovo assetto al centro storico, mettendo in diretto collegamento il Pretorio con il Datini, e allo stesso tempo riorganizzare una Fondazione che per antichità e longevità è l’istituzione civica per eccellenza più importante di Prato a scopi sociali, culturali e per la gestione del patrimonio architettonico.
Il potenziale di queste due operazioni messe assieme è enorme in quanto, la prima permetterà di rifunzionalizzare completamente Palazzo Datini, le vie limitrofe Ser Lapo Mazzei e il vicolo del Porcellatico, la seconda di investire nel sociale, in cultura e sul patrimonio – anche pubblico – tramite i “Ceppi”, se questi saranno dotati di risorse adeguate da parte del Comune e di altre istituzioni finanziarie, come Medici e Lorena ebbero modo di rinvigorirli nel corso dei secoli ricostituendoli o riorganizzandoli.
Ebbene, per questi motivi, ho creduto opportuno – non solo lavorare a testa bassa e nel silenzio – ma con spirito di servizio operare un’ultima scelta che mi porta oggi a candidarmi per il Consiglio Comunale, ringraziando il Sindaco uscente Cenni per il sostegno datomi, motivato e finalizzato dalla volontà di invertire la rotta di Palazzo Datini e dei Ceppi.
Sarà dall’interno del Consiglio Comunale e della nuova amministrazione che si dovrà operare nei prossimi 5 anni se la Città vorrà concretizzare ciò che oggi è stato appena iniziato; i benefici economici che i cittadini e i commercianti del centro storico, i musei e le strutture ricettive sul territorio potranno avere da questa inversione di rotta saranno non indifferenti e il valore di immagine di Prato internazionale sarà una dote per i prossimi decenni”.
Filippo Boretti
Candidato per il Consiglio Comunale di Prato
Lista CAVERNI-UDC