Alluvione, il ministro Musumeci: “In Toscana torrenti tombati, argini non consolidati e alcune vasche di espansione non completate”
Secondo il ministro della protezione civile "E' un errore dire che è solo colpa del cambiamento climatico". La risposta di Giani e Nardella
Per le alluvioni in Toscana “è stato detto si è trattato di un evento straordinario, mettiamoci il cuore in pace non è più un evento straordinario ma ordinario. Sono ormai 15 anni che c’è il cambiamento climatico. Sarebbe un errore dire che la colpa è solo del cambiamento climatico. La colpa non è solo della natura ma anche dell’uomo”.
Lo ha affermato Nello Musumeci, ministro per la protezione civile, intervenuto stamani a Campi Bisenzio all’incontro con gli amministratori locali della Piana.
Musumeci ha parlato della prevenzione dal dissesto idrogeologico che in Italia – ha detto è “all’anno zero”. “Parlo con una visione nazionale, non specifica – ha premesso il ministro -, ma in Toscana è accaduto che alcuni torrenti erano stati tombati dal cemento; in Toscana è accaduto che gli argini di alcuni torrenti non sono stati mai consolidati o sufficientemente consolidati; è accaduto che alcune aste fluviali – fiumi e torrenti – siano stati canalizzati, ingessando quei corsi d’acqua. Così come accaduto che alcune vasche di espansione, benché finanziate, non sono state mai completate. Quel che è accaduto potrebbe tornare ad accadere e serve un approccio nuovo e diverso”.
Alle parole del ministro hanno risposto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e il sindaco della città metropolitana di Firenze Dario Nardella. Il primo ha ricordato che scelte di tombare alcuni corsi d’acqua, come a Vaiano, risalgono agli anni Cinquanta e addirittura alcune sistemazioni idrauliche sono da far risalire al Granducato di Toscana. Nardella ha rivendicato che l’Arno non ha avuto problemi grazie alle casse di espansione e all’invaso di Bilancino, costruiti dopo l’alluvione del 1966.