10 Novembre 2023

Alluvione, l’autopsia conferma la morte per annegamento dell’84enne di Bagnolo

La Procura, che indaga per omicidio colposo su 2 vittime, chiederà a periti di scienza idraulica di accertare le cause dell'alluvione


Omicidio colposo e disastro colposo. Sono le due ipotesi di reato su cui la Procura di Prato sta indagando, a carico di ignoti, dopo l’alluvione di giovedi 2 novembre, in seguito alla quale hanno perso la vita Alfio Ciolini, 85enne di Montemurlo ed Antonio Tumolo, 84enne pratese. Per il primo, sorpreso dall’acqua e dal fango che hanno invaso la sua abitazione di via Riva a Bagnolo, l’autopsia ha confermato nell’annegamento la causa della morte. Una conclusione a cui, con ogni probabilità, giungerà anche l’esame autoptico nei confronti di Tumolo, il cui corpo è stato trovato 5 giorni dopo l’alluvione in un vivaio a Iolo, accanto ad un fosso dove affluisce il torrente Bardena, a chilometri di distanza dall’auto che stava guidando travolta dalla piena.
La Procura proverà a capire – attraverso un accertamento tecnico che sarà affidato a periti di scienza idraulica – in prima battuta le cause dell’alluvione. E in second’ordine se nel contesto idraulico su cui si è riversata l’alluvione fossero precedentemente presenti dei dati fattuali che presupponevano l’adozione di un’allerta diversa o accorgimenti particolari che avrebbero potuto evitare le morti e l’immane conta dei danni. Un’inchiesta non semplice, su cui gli accertamenti tecnici di scienza idraulica rivestiranno un ruolo centrale, vista anche la portata eccezionale delle piogge abbattutesi sul reticolo idraulico della Valbisenzio e della piana. Altri episodi registrati, quali i gravi danni da allagamento e connessi disservizi all’ospedale di Prato, non sarebbero penalmente perseguibili in quanto la fattispecie del danneggiamento nell’ordinamento giudiziario è di natura dolosa e non colposa.