Carlo La Vigna, candidato a sindaco di Prato del Nuovo Centrodestra, interviene sulla questione della nuova pista dell’aeroporto di Peretola, all’indomani del convegno organizzato da Forza Italia a cui ha preso parte anche il sindaco Cenni. “Basta con la demagogia sull’aeroporto. Prato deve sedersi al tavolo e porre le sue condizioni: sicurezza, ambiente e piano delle infrastrutture metropolitane” afferma La Vigna. Di seguito l’intervento integrale.
“Forza Italia a Prato sta impostando tutta la sua campagna elettorale sulla demagogia e il populismo. Esempio tipico la posizione espressa sull’aeroporto. Sul tema il sindaco Cenni e l’On. Mazzoni, anche nel convegno che si è tenuto in Consiglio comunale, hanno dato il meglio di sé. Gli esponenti di Forza Italia di Firenze, se fossero stati presenti, sarebbero inorriditi, visto che tutti sono d’accordo sull’ampliamento di Peretola. L’On. Matteoli ne è stato addirittura il padre, dal punto di vista della responsabilità politica. Noi però non vogliamo fare della polemica spicciola. Al posto della pancia vogliamo usare la testa. La prima considerazione da fare è che su una infrastruttura aeroportuale la competenza è nazionale. C’è un piano nazionale per gli aeroporti che risponde ad una logica di sistema. In questo piano è stato inserito l’ampliamento di Peretola. Su questa scelta a Firenze e in Regione quasi tutti sono d’accordo. Non si tratta quindi di gridare NO ai quattro venti. Dobbiamo ragionare e vedere come l’ampliamento deve essere realizzato prima di tutto per non recare alcun danno alla popolazione pratese. Poi per essere di vantaggio alla nostra economia. Sul primo punto è indispensabile avere in tempi rapidi risposte chiare ed univoche ai problemi legati alla tutela dell’ambiente e della sicurezza. Cosa che ancora manca. Sul secondo, l’aeroporto non può essere una cattedrale nel deserto ma deve essere inserito in un piano di potenziamento di tutto il sistema infrastrutturale dell’area metropolitana in modo particolare per quanto riguarda le questioni del collegamento veloce con quello di Pisa, della metropolitana fiorentina (che si ferma a Campi Bisenzio), della ferrovia Fi-Pi (e del suo raccordo con Prato), del collegamento ferroviario dell’interporto di Gonfienti e dello svincolo autostradale per il macrolotto.
La crisi economica di Prato non si risolve con i proclami ma creando le condizioni perché le aziende della zona possano crescere e prosperare. Fra queste condizioni quelle infrastrutturali sono di primaria importanza. Prato deve abbandonare lo sterile isolazionismo, intervenire attivamente ai tavoli dove si decide non solo per elemosinare qualche treno in più o un po’ di cassa integrazione, ma per portare soluzioni e opinioni per qualsiasi problema interessi direttamente od indirettamente la città, affermando una capacità progettuale di alta qualità che finora è mancata, e che manca in modo preoccupante al sindaco Cenni e all’On. Mazzoni. Ed è questa incapacità a guardare al futuro che ha relegato la città e la Provincia al ruolo di modeste comprimarie.
Sui problemi della sicurezza di Prato e sul tavolo nazionale per risolverli, l’On. Mazzoni stia tranquillo. Il ministro Alfano e il governo manterranno la parola data. Questa deriva grillina che a Prato sta prendendo Forza Italia non è solo il sintomo di mancanza d’idee ma anche di una grande debolezza e paura. Su questo, e ce ne dispiace, i motivi di preoccuparsi, per Mazzoni, ci sono tutti”.
Carlo La Vigna
Candidato sindaco Prato Nuovo Centrodestra
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