E’ durato oltre un’ora -ben oltre i tempi del cerimoniale canonico – l’incontro al Quirinale fra i rappresentanti delle istituzioni pratesi e il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Nel corso del colloquio sono stati affrontati tutti i nodi “caldi” che preoccupano il territorio: dalla sicurezza sui posti di lavoro soprattutto per quanto riguarda le fabbriche gestite da cinesi, il fenomeno dell’economia sommersa; poi le carenze di organico per le forze dell’ordine e per il Tribunale, ma anche le politiche legate all’integrazione di tutte le etnie presenti in città e in provincia. Durante l’incontro affrontato anche il nodo della politica estera, per cui Napolitano si è informato sui rapporti con il governo cinese e le sue rappresentanze – ambasciate e consolato – sul territorio. Come raccontato dai rappresentanti della delegazione pratese, il presidente della Repubblica “ha mostrato profonda conoscenza dei problemi di Prato”. Ma non solo. Napolitano ha anche preso l’impegno di scrivere al governo per “sollecitare interventi concreti per il territorio”. Cenni, Rossi, Gestri e tutti i parlamentari pratesi adesso infatti attendono di essere riconvocati al tavolo aperto al Ministero degli Interni, per affrontare i nodi del caso Prato. “Aspettiamo – hanno detto – che Alfano ci riconvochi a Roma e che ci faccia conoscere anche i nuovi ministri”. Ma non si è parlato solo di problemi: al capo dello Stato sono state illustrate le eccellenze messe in campo in questi anni, come l’integrazione scolastica e la grande accoglienza verso gli immigrati dimostrata sempre dai pratesi.
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