22 Febbraio 2014

I comitati per il No alla Torre del Vento furiosi contro Cenni: “Da lui grave mancanza di rispetto”. Legambiente: “Il territorio è Anpil, non si può costruire qui”


“Prendiamo atto della mancanza di rispetto del sindaco e stigmatizziamo in modo forte questa assenza di sensibilità”: sono durissime le parole di Roberto Dei, portavoce dei comitati che si sono schierati contro al Monumento al Vento in Calvana, di fronte al mancato incontro con Roberto Cenni per la consegna dell 2650 firme contro la costruzione dell’opera sulla sommità di Poggio a Castiglioni e al suo “niet” all’assemblea pubblica per discutere sul tema. Proprio da questo luogo paesaggistico tra i più belli di Prato, già deturpato da numerosi ripetitori per le telecomunicazioni, i comitati tornano a far sentire la loro voce: “Noi non siamo contro l’arte contemporanea – continua Roberto Dei, che è anche candidato a sindaco per la lista civica “La nuova città di tutti noi” – ma per la realizzazione di questo monumento non è stato creato un percorso partecipativo che permetta ai cittadini di far sentire la loro voce. Abbiamo consegnato le nostre firme per il no alla Torre, ma la nostra iniziativa non si ferma qui: la protesta ora si sposta sul piano politico, con proposte che partano dalla condivisione”. Non solo l’opera di Dani Karavan, del costo di 500mila euro, ma tutta la gestione dell’arte sul territorio è al centro delle polemiche di Dei, che punta il dito su certe scelte dell’amministrazione – prendendo in considerazione anche la gestione del museo Pecci – assunte, secondo il portavoce dei comitati, per motivazioni puramente politiche. “Volendo saperne di più sugli studi tecnici a riguardo – conclude Dei – ho chiesto la determina per l’affidamento dell’incarico da 15mila euro per esplorazioni e indagini idrogeologiche per la fattibilità del Monumento al vento, ma nessuno ha saputo darmente una copia. Mi chiedo perché”. Un progetto in piedi da oltre trent’anni e mai realizzato, la cui fattibilità si scontra, oltre tutto, con i vincoli ambientali che proteggono la zona della Calvana: “Qui mai nessun sindaco potrà costruire niente – sono le parole di Mauro Franceschini di Legambiente – perché questa zona è Anpil, protetta a livello locale e non solo. In più la Sovrintendenza si deve esprimere a riguardo. La Torre del Vento sarebbe solo un voler danneggiare qualcosa di bellissimo, com’è questo paesaggio, che invece sarebbe da valorizzare e da far conoscere ai giovani”.

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