19 Febbraio 2014

Sgarbi torna in corsa per la direzione del Pecci e chiede scusa: “Ho sbagliato perchè ingannato” – Video


“La commissione ha incluso la sua candidatura tra quelle trasmesse al consiglio”. Sono parole del sindaco Roberto Cenni che in una lettera inviata a Vittorio Sgarbi il giorno di San Valentino gli comunica che è ancora in corsa per la direzione del Museo Pecci. Il colpo di scena è stato svelato oggi pomeriggio dal critico d’arte nel corso di una conferenza stampa all’Art Hotel che si è trasformata nel solito spettacolo. Sgarbi ritirerà il ricorso al Tar e la querela per diffamazione che voleva presentare nei confronti dei tre membri della commissione esaminatrice Fabio Gori, Pierluigi Sacco e Patrizia Asproni. A questi ultimi tra l’altro Sgarbi porge le sue scuse. “Tutto quello che ho detto – ha spiegato – era sbagliato perchè ero stato ingannato come voi giornalisti. E loro tre non sono deficienti, ma sufficienti. Devo dire che è stata commovente la lettera che ho ricevuto dal sindaco. Il Museo Pecci mi piace molto, voglio dirigerlo e rilanciarlo”.

Il sindaco Cenni ha scritto a Sgarbi nelle vesti di presidente del Pecci, rispondendo alla richiesta di accesso agli atti, che il critico d’arte aveva fatto per poter istruire il ricorso al Tar. Nella missiva, Cenni precisa che il bando per individuare il nuovo direttore del Centro di arte contemporanea non è un concorso pubblico, ma “una mera ricerca di mercato”, in quanto il Pecci è “un soggetto di diritto privato”. Per questo motivo è stato negato a Sgarbi l’accesso al verbale della Commissione esaminatrice, ma gli è stato comunicato di essere ancora in gioco con un passaggio che in conferenza stampa ha letto tre o quattro volte, compiaciuto.

Evidentemente il consiglio di amministrazione presieduto dal sindaco ha convinto i tre membri del consiglio direttivo a riammettere il noto critico d’arte dopo le polemiche sollevate dalla sua esclusione. “E’ stato come essere su Scherzi a parte; voi della stampa siete stati dei coglioni, io un sub-coglione e il sindaco, che credeva fossi stato escluso, un coglionissimo” – ha chiosato Sgarbi, che ha poi rivolto un messaggio al consiglio direttivo a cui spetta la decisione sul nuovo direttore.
“Esiste una politica dell’arte contemporanea che è più forte della politica. Io sono antagonista al gruppo di potere dell’arte che io chiamo mafia – ha detto Sgarbi -. Se nominano gli altri, nominano Brusca, Totò Riina o Provenzano e dovranno rispondere di concorso esterno in associazione mafiosa. Se eleggono me, eleggono il capo dell’antimafia”.

Dario Zona

Guarda nel video lo show di Sgarbi, che si dà del sub-coglione e definisce il sindaco “novello Scajola”.

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