Una serata con le amiche a teatro, e poi il dramma, mentre vanno verso il parcheggio. È a storia di Zhanxing Xu, giovane ragazza cinese, che si sfoga su Facebook. “Esci tranquilla dopo una bella serata al teatro a Prato e t’incammini verso il parcheggio con le tue amiche. Improvvisamente una incomincia a urlare ed è a terra, le danno dei pugni non faccio in tempo ad aprire gli occhi e vengo strattonata e spinta a terra cercando di divincolarmi, stringo la borsa a me ma il ragazzo è troppo forte, mollo subito la presa. Intanto la mia amica davanti cerca di aiutarci e anche lei finisce a terra. Ci rialziamo intontite e intanto uno dei 3 aggressori si mostra bello davanti a me e mi fa il segno di stare zitta prima di correre via. Rimaniamo sole, nel cuore della notte con le signore svegliate dalle nostra urla che si affacciano per chiederci come stiamo. Ci guardiamo in quattro riflettendo l’una negli occhi dell’altra la paura cercando d’incoraggiarci. Troppo impreparate (semmai si può essere preparate) e troppo indifese. Per me, la prima uscita a Prato. Sempre nel cuore della notte la mia amica dice: “qui è invivibile, rapinano di giorno e di notte, rompono e i vetri delle macchine, entrano in casa a mano armata e la polizia è assente”. “I cinesi a Prato non ne possono più, è un incubo che rischia di sfociare nel Far West e noi vittime continuiamo ad essere vittime senza nessuna tutela, nemmeno per i bambini piccoli” e come possiamo sentirci uguali se subiamo continuamente rapine senza che nessuno ci protegga? Ecco, come si vive a Prato, tutti i giorni. Si vive con la paura e col sentirsi fortunate se non si finisce all’ospedale dopo una rapina. Ecco, come si vive.”
E dal racconto di questo episodio di violenza, l’ennesimo tra quelli che accadono a Prato ai danni di cittadini orientali, è nata su Facebook l’iniziativa di Associna, che ha lanciato l’hashtag #Pratoinsicura.
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