Prato sparisce dalla cartina della Toscana sulla Lonely Planet
La mappa ignora la città pur citando gli altri nove capoluoghi della regione. Dieci pagine con consigli aggiornatissimi per i turisti
La Toscana è la sola destinazione italiana presente nella classifica di Best in Travel 2024 e per celebrare il riconoscimento la Regione ha ben pensato di promuoverne il territorio regalando ai viaggiatori la guida Lonely Planet, scaricabile gratuitamente fra il 25 e il 30 ottobre. Tutto molto bello: la Toscana è la Toscana e la Lonely è la bibbia del viaggiatore moderno (chi scrive ne ha decine di esemplari dedicati a luoghi visitati e ahimè alcuni mai raggiunti ma nell’attesa era premunito di guida). A pagina 6, una spiacevole sorpresa: nella cartina della Regione. fra il verde della piana a ovest di Firenze, solo la citazione dell’aeroporto di Peretola, poi in grassetto i nomi di Pistoia, Lucca e a sud scritto in chiaro, quello di San Miniato. Manca Prato. Come non esistesse. Nella pagina precedente l’autrice dal volto sorridente spiega di amare questa terra perché la Toscana e i toscani ti cambiano la vita. La Lonely, senza arrivare a tanto, cambia la carta geografica.
Sfogliando la guida si intuisce che la cartina riassume il fior fiore delle bellezze regionali, compreso nella Top 15 che si apre da pagina 8, senza alcuna citazione né di Prato, né della sua provincia. Nemmeno Massa e Grosseto città meritano la top (dove figurano però le cave e la Maremma) ma in quanto capoluoghi compaiono nella mappa, fanno da bussola per identificare il territorio. Dei dieci capoluoghi di provincia ne manca uno solo. Peccato, perché nella guida non ci sono altre mappe complessive della Toscana
Detto ciò che manca, consoliamoci con quello che c’è. A Prato, città “senza orpelli né artifici”, sono dedicate 10 pagine nel capitolo Prato e Pistoia. “Da non perdere” il Duomo, il centro Pecci, il museo del tessuto e quello di palazzo Pretorio. Semplicemente “da vedere” il Castello, le Carceri, palazzo Datini, piazza del Comune, il museo dell’Opera del Duomo, poi le sculture: Moore, Mazzocchio, Prometeo e l’avvoltoio (sotto palazzo Pretorio) e Isla Negra. Fra le attività, il negozio Coppini. Per i pasti (definizione molto spiccia per la tavola, idonea a un tempo in cui mangiare significava nutrirsi e non piacere, gusto, arte, che la Lonely con coerenza non ha mai modificato) e la vita notturna: locali tradizionali e molti di nuova generazione, cinesi compresi. Una guida aggiornatissima, che fuga l’impressione originaria che il cartografo fosse rimasto all’anno Mille (ma ci sono Livorno e Grosseto, fondate dopo Prato). E fuga il dubbio che la carta geografica ricalchi un modello meno vintage, fermo agli anni ’80, quando Prato non era provincia. Invece, la Lonely racconta la Prato attualissima del 2023 con la perla di Isla negra, l’opera di Giò Pomodoro ispirata a Neruda installata nei giardini di via Marx. Isla negra è anche il nome di un brano musicale degli Illapu. Ma in fatto di canzoni, per la Lonely e la sua cartina la colonna sonora di Prato è semnai l’Isola che non c’è di Edoardo Bennato.