5 Febbraio 2014

Evade 150mila euro di tasse per pagare stipendi dei dipendenti e fornitori: il giudice lo assolve


Non era in grado di pagare le tasse perchè così facendo avrebbe dovuto licenziare i dipendenti, essere in ritardo nei pagamenti con i fornitori e quindi avrebbe seriamente rischiato di chiudere l’azienda. Con questa motivazione, anticipata da l’edizione cartacea de La Nazione, il giudice Jacqueline Monica Magi ha assolto un 40enne imprenditore pratese, che ha pendenze nei confronti del Fisco per 150mila euro. Non si parla di Iva, bensì di omesso versamento delle ritenute d’acconto. L’imprenditore, titolare di una tintoria con 40 dipendenti, si è ritrovato a fare i conti con perdite per 500mila euro. Per rispondere alla crisi ha deciso di comprare l’immobile nel quale fino a quel momento si trovava in affitto, ma la scelta non è stata premiata dalle banche, che hanno cominciato a “chiudere i rubinetti”. Eppure gli ordini non mancavano, anzi c’era un giro d’affari di alcuni milioni di euro. E così l’imprenditore ha deciso di pagare gli stipendi, i fornitori e tenere fede agli impegni presi nelle commesse. L’azienda così è rimasta in vita, ma il debito con il Fisco è salito a 150mila euro. Così è finito davanti al giudice, il quale l’ha assolto.

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