Il Corpo Forestale dello Stato ha eseguito ieri mattina un sopralluogo al Centro di Scienze Naturali, su sollecitazione della Procura di Prato, che aveva ricevuto nelle scorse settimane un esposto nel quale si denunciavano irregolarità nella struttura di Galceti. A dare la notizia è la stessa presidente del Csn, Pamela Bicchi, che racconta: “Abbiamo naturalmente fatto vedere tutto il lavoro fatto, spiegato il difficile iter per il ripristino della normalità dopo il dissequestro, controllato la tenuta degli animali, le cartelle cliniche e i registri Cites. Con nostro enorme piacere abbiamo anche incassato i complimenti vista la sostanziale differenza di condizione sia della struttura, che degli animali rispetto al passato verificata in ogni dettaglio. Siamo naturalmente felici di questi controlli visto che non abbiamo nulla da nascondere e niente da temere. Resta certo un fatto inquietante: questo enorme lavoro fatto per restituire alla città un luogo amato e che le appartiene, è evidente, disturba qualcuno, qualcosa o qualcuno molto vicino al Csn in quanto alcuni fatti evidenziati nell’esposto sono problematiche ereditate già esistenti prima del nostro arrivo e di perfetta conoscenza solo di persone ben inserite nella struttura o molto vicina ad essa”.
Al di là dell’esposto in Procura, Bicchi racconta anche un altro fatto: quello di una denuncia fantasma recapitata all’Urp di piazza del Comune. “Un altro esposto presentato allo sportello Urp nello stesso periodo, portava nome, cognome e dati sensibili di una persona che, quando ricontattata, ha negato di aver fatto mai qualcosa del genere ed è andata a fare denuncia ai carabinieri contro ignoti. Ignoti che, è evidente, non solo cercano di ostacolare e gettare fango sul CSN, ma che non hanno neppure il coraggio di metterci la faccia e utilizzano, per i loro loschi scopi, persone ignare. Certo non posso negare la mia rabbia, stanchezza ed il mio attuale sconforto; è un mondo che lascia sbigottiti, mentre ci sarebbe ancora tanto da fare”.