Quarant’anni fa moriva Renzo Buricchi, conosciuto come il «tabaccaio di Prato», per il quale la Chiesa pratese ha aperto la causa di beatificazione. Era il 3 ottobre 1983 quando lo portarono nella sala di rianimazione all’ospedale Misericordia e Dolce. Morì lo stesso giorno di San Francesco d’Assisi, il santo che aveva ispirato il suo grande amore per il creato e la sua teologia costantemente tesa nel cercare i segni dell’amore di Dio nella natura e nelle «cose semplici».
Per ricordare la figura di Buricchi la commissione storica, impegnata nella ricerca della documentazione sul tabaccaio, ha promosso un incontro e una celebrazione eucaristica in suffragio. «La morte non esiste. Renzo Pietro Buricchi quarant’anni dopo», il titolo di questo doppio appuntamento. Le iniziative si tengono domenica 8 ottobre nella basilica di Santa Maria delle Carceri. Alle 16 sono previsti gli interventi di Marcello Pierucci, biografo e amico di Buricchi, del teologo don Diego Pancaldo e di don Alessandro Andreini, postulatore dell’inchiesta diocesana per la canonizzazione. Alle 18,30 si tiene la solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Giovanni Nerbini.
Chi era. Renzo Buricchi nasce nel 1913 a Seano, era di estrazione contadina e comunista e riuscì a conoscere Dio attraverso l’osservazione delle natura. Il vescovo Nerbini lo ha definito «un personaggio davvero straordinario nella sua assoluta semplicità e ordinarietà di vita». Buricchi ha gestito per quarant’anni il bar tabaccheria in piazza del Comune a Prato – per questo veniva chiamato il «tabaccaio» – e in modo riservato ha radunato un piccolo gruppo di amici contagiandoli con il suo stile e invitandoli costantemente alla preghiera. Questo atteggiamento e i suoi insegnamenti iniziarono a uscire dal «nascondimento» alla fine degli anni Novanta con il libro «Un cipresso per maestro», scritto dal biografo Marcello Pierucci. Grazie al vescovo Gastone Simoni e a don Giuseppe Billi la figura di Buricchi viene valorizzata, prima in diocesi, e poi anche fuori da Prato.
Un anno fa, l’8 ottobre 2022, nella sala del capitolo di San Domenico, si è aperta la prima sessione dell’inchiesta diocesana della beatificazione di Buricchi. In questi dodici mesi il tribunale, presieduto dal canonista don Marek Sygut, ha ascoltato diverse testimonianze sull’esperienza umana e spirituale di Buricchi. Il materiale raccolto, composto dalle testimonianze e da documenti, sarà poi inviato alla Congregazione per le cause dei Santi per l’eventuale proseguimento del processo.