Dopo le richieste di costituzione avanzate il 4 dicembre, all’udienza di ieri il Tribunale di Torino ha ammesso la costituzione di parte civile anche di alcuni cittadini di Prato che anni fa investirono in azioni della Fondiaria-Sai.
Il processo, meglio noto con il nome “Ligresti”, ovvero di una delle piu’ importanti famiglie del mondo finanziario italiano, e’ balzato agli onori della cronaca anche per le polemiche che sono nate dall’intervento del ministro della Giustizia Cancellieri a favore della figlia di Salvatore Ligesti, Giulia arrestata per questa indagine. Le accuse della Procura di Torino riguardano i Ligresti e alcuni ex amministratori della Fondiaria-Sai, rei secondo gli inquirenti di aver truccato il bilancio 2010 della compagnia e di aver fatto false comunicazioni sociali al mercato, danneggiando gli azionisti che in poco temo persero il capitale investito.
I risparmiatori costituiti nel processo e assistiti dagli avvocati della Confconsumatori di Prato, hanno perduto nel crack Ligresti somme di denaro che vanno dai ventimila ai cinquemila euro. Si trattava in tutti i casi di risparmi personali e dunque la costituzione di parte civile rappresenta un tentativo importante per recuperarne almeno una percentuale. “Senza voler creare illusioni nei risparmiatori – affermano i legali – le possibilità di recuperare almeno una parte dell’investimento perduto è concreta perché legata al fatto che le parti civili hanno chiesto la chiamata in causa del responsabile civile, ovvero la stessa compagnia che adesso si è fusa con Unipol. Oltre al fatto che la famiglia Ligresti possiede un patrimonio immobiliare consistente che può servire per risarcire i piccoli risparmiatori”.
Il processo si è aggiornato al 30 gennaio per decidere sulla competenza territoriale del tribunale di Torino.