25 Novembre 2013

Il consigliere comunale Lia Vanni non devolverà più i contributi politici al Pd


Una lettera aperta al nuovo segretario provinciale del Partito Democratico, Gabriele Bosi per annunciare la decisione di non devolvere più al partito i contributi economici derivanti dalla sua attività istituzionale. E’ quanto scritto dal consigliere comunale Pd, Lia Vanni. Ecco il testo integrale della lettera.
“Caro segretario, innanzitutto ti auguro buon lavoro e spero di poter superare questo formale saluto creando l’occasione per un breve scambio di idee. Questa mia è per informarti che in questi giorni ho provveduto, con molto dispiacere, a dare disposizione all’apposito ufficio comunale , circa la sospensione della delega in virtù della quale versavo doverosamente, dall’inizio della legislatura, al PD parte dei miei emolumenti (l’esatta percentuale prevista dal regolamento del PD, cioè l’11% del lordo degli emolumenti).
Come indipendente eletta nelle liste del PD, non sarei stata tenuta a tale versamento, ma ho sentito un dovere etico contribuire all’attività di un partito che pure da indipendente ho continuato a considerare e a “servire” come e (permettimi) più che vi fossi iscritta, al quale devo riconoscenza per avermi consentito di vivere un’esperienza istituzionale ambita da molti. Certo è che se questo Partito ancora informe non sarà capace di produrre il necessario scatto di sentimenti, passioni e progetti globali scritti e realizzati tenendo conto, prioritariamente, della lettura dei bisogni con lo sguardo del mondo del lavoro e dei più deboli, il mio impegno si rivolgerà verso altri ambiti, dove il volontariato ha ben altro valore rispetto a quello prestato nei partiti (bada bene non ho detto volutamente alla politica).
Ora, a malincuore, ritengo venuto meno tale impegno d’onore essenzialmente per alcuni motivi: Innanzitutto le più rilevanti vicende nazionali , dai 101 o poco più all’affare Cancellieri con tutta la “telenovela” non ancora conclusa sulla “decadenza”;
A seguire il fatto che alcuni eletti e nominati di Prato, iscritti al PD, con indennità ben più importanti delle mie, da anni non versano quanto dovuto, motivando questa loro scorrettezza in modo davvero originale ed ancor più sanzionabile dal punto di vista politico. Le esigenze concrete del nostro Gruppo Consiliare che, a fronte delle nefandezze,mescolate agli sprechi diffusi, evidenziate nelle diverse Istituzioni territoriali in tanta parte d’Italia, ha rinunciato ai pochi finanziamenti che il Bilancio Comunale prevedeva. Anche per questo, quindi, poiché il gruppo ha intenzione, da qui alla fine imminente della legislatura, di svolgere almeno un paio di importanti iniziative che presuppongono un costo, verserò alla Segreteria del Gruppo PD ciò che avrei continuato a versare al Partito Democratico unitamente a qualche gettone, se necessario. Considero tale scelta priva di ogni logica contraddittoria bensì motivata dal fatto che il Gruppo Consiliare ha rappresentato, in questi anni, l’unico concreto baluardo della sinistra in città e di ciò non è impossibile prendere atto al di là dei resoconti della cronaca locale”.