Chi fu, nel 2002, ad esercitare sulla redazione di Porta a Porta che si accingeva ad occuparsi del Forteto e delle sentenze di condanna che riguardavano i suoi leader carismatici le pressioni denunciate pubblicamente dal giornalista Bruno Vespa? E oggi il Forteto con la sua vecchia dirigenza gode ancora di coperture politiche di qualche natura? Sono in sostanza queste le domande con cui il caso Forteto torna in Senato. Lo strumento è un’interrogazione al ministro dello sviluppo economico firmata dal senatore di Forza Italia Riccardo Mazzoni su sollecitazione dell’ex presidente della Commissione regionale d’inchiesta sugli affidi alla luce del caso Forteto Stefano Mugnai, consigliere regionale toscano del Pdl.
«Ringrazio il senatore Mazzoni per l’attenzione che dedica a questa drammatica vicenda – scrive Mugnai – e che già lo scorso settembre si era concretizzata in una prima interrogazione sull’ipotesi di commissariamento della cooperativa Il Forteto e a cui ad oggi non è giunta risposta. Quello delle coperture politiche e dei fiancheggiamenti ideologici è un capitolo che a tutt’oggi presenta ancora zone da esplorare. Avere ascoltato, nella puntata con cui nel 2002 Porta a Porta si occupava del Forteto, il conduttore Bruno Vespa che denunciava di “non aver mai subito tante pressioni” perché la puntata non andasse in onda ci ha messi in allarme riproponendoci antiche domande». Da qui l’interrogazione, che nella premessa ripercorre la storia anche giudiziaria del Forteto e dei suoi fondatori, quella stessa storia che oggi è oggetto di un processo che aprirà la sua fase dibattimentale il 18 dicembre prossimo.
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