9 Settembre 2023

Centro di Riabilitazione Equestre della Fondazione Fabrizio Moretti, un modello in Italia: lunedì l’inaugurazione

Il centro promuove progetti per il disagio degli adolescenti nel dopo Covid, ma anche per aiutare chi è stato vittima di bullismo


La Fondazione Fabrizio Moretti inaugura, lunedì 11 settembre a Prato, in via Braga, il suo Centro di Riabilitazione Equestre, esperienza modello in Italia. Con Fabrizio Moretti, antiquario proiettato sulla scena internazionale (sta per aprire una nuova sede a Parigi, in Place du Louvre, dopo quelle di Firenze, Londra e Monte Carlo) ci saranno il presidente della Regione, Eugenio Giani, il sindaco Matteo Biffoni e molti ospiti in arrivo non solo dall’Italia.

Il Centro è già al lavoro per offrire attività terapeutiche a portatori di disabilità psichica, fisica e sensoriale. Qui l’ippoterapia opera ai livelli più alti, grazie a metodologie avanzate, aggiornate sulla base di importanti collaborazioni scientifiche. Inclusione è la parola d’ordine del centro, pronto ad accogliere ragazzi e bambini in condizioni economiche, sociali o familiari svantaggiate. Singolare la segnaletica del centro, che per essere accessibile proprio a tutti, parla con il linguaggio della Comunicazione Aumentativa Alternativa.

La Fondazione Fabrizio Moretti è nata per promuovere questo progetto ad alta specializzazione e ad alto contenuto sociale. “L’ippoterapia conduce a acquisire maggiore fiducia in sé stessi, a fare pace con i propri handicap, ad aprirsi al sorriso – spiega Moretti che ha sperimentato personalmente il suo grande valore -. Sogno di offrire l’opportunità di una vita migliore e nuovi orizzonti a ragazzi e adulti in difficoltà e alle loro famiglie”.

L’attività e la gestione del Centro è affidata all’Associazione Dilettantistica Sportiva Cavalli e Carrozze. “Quello della Fondazione Moretti è un modo avanzato di utilizzare l’ippoterapia, il cavallo con la sua sensibilità speciale è di grande supporto nelle relazioni – spiega Federica Pasciuti, coordinatore dei progetti e istruttrice – siamo impegnati su progetti che guardano alla disabilità ma anche al disagio, alle grandi difficoltà degli adolescenti nel post pandemia e dei ragazzi che sono state vittime di bullismo. Si solito vengono coinvolti i genitori e prevediamo incontri con esperti”. Al lavoro c’è una squadra di otto istruttori (sette sono donne) e di 15 cavalli (otto sono pony per i più piccoli). Con Federica Pasciuti sono impegnate Francesca Vettori, Stefania Vannucchi, Irene Marino, Lucrezia Allocca, Gianmarco Vignolini, Alessia Mannini e Sara Lemmetti.

La Fondazione è impegnata a favorire l’accesso di tutti, anche di chi si trova in condizioni economiche non favorevoli, alle attività del centro. Per questo è stata avviata anche una collaborazione con il Comune di Prato. “La tutela del benessere, la piena inclusione e l’autonomia delle persone disabili sono il nostro scopo – sottolinea ancora Moretti – Per noi, essere ognuno diverso dall’altro per sesso, cultura, religione o abilità è una risorsa, una forza capace di generare crescita ed è da questo che parte la nostra idea di inclusione”.

La Fondazione è attiva dal 2009 mentre il Centro di Riabilitazione Equestre viene inaugurato dopo un’impegnativa attività di progettazione e realizzazione. Nel 2015 e nel 2019, Fabrizio Moretti ha promosso, a New York presso Sotheby’s, due aste benefiche a favore del finanziamento del Centro.

Il centro è dotato di un maneggio coperto, un maneggio all’aperto, scuderie spogliatoi e club house. Gli otto box possono ospitare comodamente i cavalli che sono a servizio dei ragazzi che frequentano il centro. Dotati ognuno di accesso esterno sono stati pensati per essere il nucleo di tutta la struttura.

L’uso dell’equitazione a scopo terapeutico è documentato già nel IV secolo A.C. nell’opera di Ippocrate che consigliava lunghe cavalcate per combattere l’ansia e l’insonnia. Una prima documentazione scientifica sull’argomento la dobbiamo al medico Giuseppe Benvenuti (1759). È alla fine della Prima guerra mondiale che il cavallo viene inserito nei programmi di riabilitazione.