11 Agosto 2023

Costi bancari, Confesercenti: “Il conto per le imprese pratesi è già salato”

Cresce anche a Prato il peso dei tassi di interesse. Il Presidente di Confesercenti Stefano Bonfanti: “Non vanifichiamo l’accordo sui pos”


“Evitiamo che il prelievo sugli extraprofitti bancari si scarichi su imprese e famiglie: c’è già un fardello crescente di tassi di interesse da dover smaltire”. Lo chiede Confesercenti Prato tramite il presidente provinciale, Stefano Bonfanti. “Imprese e famiglie – afferma Bonfanti – potrebbero trovarsi a pagare maggiori interessi per 5,4 miliardi nel 2023 e per 9 miliardi nel 2024, per un dato cumulato di quasi 14,4 miliardi in 2 anni, che arriva fino ad oltre 20 miliardi se si considerano anche i maggiori oneri sui mutui per abitazione a tasso variabile”.

Bonfanti cita dati stimati da CER (Centro Europa Ricerche) per Confesercenti nazionale, evidenziando come il margine di interesse negli ultimi 18 mesi è diventato la principale voce di ricavo per gli istituti bancari. Un fatto di per sé positivo che si accompagna però ad un aggravio di costo del credito per le imprese e i consumatori: “Su scala nazionale per il 2024 sono attesi in scadenza 185 miliardi di prestiti alle aziende e 60 miliardi verso le famiglie – evidenzia Bonfanti – è chiaro che molti di questi potranno essere rinegoziati solo a tassi crescenti, generando ulteriori oneri sui beneficiari. Uno scenario non tranquillizzante che non sconta ancora gli effetti di quanto disposto nei giorni scorsi con il Decreto Omnibus rispetto agli extraprofitti bancari. Ecco perché vogliamo evitare che sui consumatori e sulle imprese si scarichi un indiretto effetto negativo di questi provvedimenti. Non solo: Confesercenti Prato chiede anche che le ultime novità non blocchino la prospettiva di alleggerimento delle commissioni pos sulle piccole transazioni, faticosamente approdata ad un accordo nazionale due settimane fa dopo mesi di trattative, e che ora dovrà essere attuata da banche e circuiti interbancari: “E’ utile ricordare che in 10 anni, da quando fu introdotto il primo obbligo di utilizzo, l’Italia è diventata la nazione europea con la più alta densità di pos – conclude il presidente di Confesercenti Prato Bonfanti – e il peso maggiore di questa conversione è ricaduto soprattutto sui piccoli esercenti: tabaccherie, gestori carburanti, edicole e tutte le attività caratterizzate da piccoli margini sul venduto, per le quali le commissioni pesano come una tassa aggiuntiva da 400 euro medie a esercizio. Anche a Prato”.