Dal dibattito in Consiglio comunale sui tagli al trasporto pubblico locale è emerso l’impegno comune di maggioranza ed opposizione ad agire nei confronti di Regione Toscana e Governo centrale per contenere la decurtazione dei fondi, che potrebbe causare l’eliminazione del 73% del servizio: «Prato, anche grazie a Cap, ha costruito un servizio efficiente, nonostante la scarsità di risorse, contenendo i costi d’esercizio senza sperperi, al contrario di quanto avvenuto in altre province – ha esordito l’assessore alla Mobilità e ai Trasporti Roberto Caverni – I tagli sono giustificati dove si presentano sacche di inefficienza e sprechi, ma non è giusto che Prato paghi per quelle aziende che non hanno avuto la stessa oculatezza». Caverni ha delineato le diverse ipotesi che si presentano in seguito alla legge 122 del luglio 2010 in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica, che ha determinato una riduzione dei trasferimenti erariali pari a 320 milioni di euro per il 2011 e a 360 milioni dal 2012 in avanti: «E’ chiaro che la Regione ha autonomamente deciso i tagli, che percentualmente ricadono molto più pesantemente sul trasporto pubblico rispetto ad altre categorie – ha spiegato l’assessore – La giunta regionale infatti nel documento preliminare alla legge regionale sul bilancio di previsione 2011 e il pluriennale 2011-2013 ha disposto di operare tagli lineari sul trasporto pubblico, cosa preoccupante per noi, perchè non tiene conto delle specificità di Prato, che rende un servizio a ben 220mila cittadini, compresi immigrati, residenti di altri Comuni della provincia e anche clandestini, nè della gestione virtuosa che ha operato applicando costi standard». Il possibile utilizzo di fondi FAS ( Fondo Aree Sottoutilizzate), che ammontano complessivamente a oltre 130 milioni di euro, potrebbe contenere l’effetto negativo dei tagli. Così si passerebbe da un’ipotesi senza compensazioni di – 154 milioni (oltre il 70%, da 208 milioni a 54) ad un taglio molto più contenuto, di 24 milioni, (circa l’11% , da 208 milioni a 184), in virtù dell’utilizzazione dei 130 milioni Fas. Per Prato queste cifre si tradurrebbero nella prima ipotesi in un meno 3.955.000 euro (da 5.650.000 a 1.695.000), nella seconda in un meno 565.000 euro (da 5.650.000 a 5.085.000). Ovviamente nel primo caso le ripercussioni sull’attuale impianto dei trasporti a Prato sarebbe difficilmente sostenibile ed inciderebbe sia sulla frequenza che sulla quantità delle corse dell’intera rete. Nel secondo caso la riduzione delle disponibiolità finanziarie pubbliche potrebbe essere compensata da un ritocco delle tariffe e da una ristrutturazione e razionalizzazione della rete.
L’appello ad un’azione comune per arginare l’effetto della manovra è stato bipartisan: «Il trasporto pubblico locale è utilizzato da ben 25mila cittadini al giorno – ha detto Luca Vannucci del Pd – una così forte decurtazione del servizio paralizzerebbe la città, in un momento già di grande difficoltà. Facciamo quindi appello all’unità di intenti nell’interesse dei cittadini, al di là delle appartenenze politiche, e affinchè la maggioranza sensibilizzi il Governo centrale sui tagli fatti indiscriminatamente». Dello stesso tenore è stato anche l’intevento dela capogruppo dell’Italia dei Valori Aurelio Donzella. «Riteniamo opportuno indirizzare le sollecitazioni soprtatutto nei confronti della Regione Toscana – ha preso la parola il capogruppo Pdl Roberto Baldi – che manifesta su questo problema un atteggiamento onnicomprensivo non attento alle peculiarità di Prato: l’immigrazione e la positiva esperienza nel trasporto pubblico richiederebbero un’attenzione diversa e non penalizzante». Anche Gianluca Banchelli del Pdl ha sottolineato che “la palla adesso è passata alla Regione”, che ha scelto di “operare dei tagli soprattutto sul trasporto pubblico su gomma in modo orizzontale e così penalizzante per il servizio”.
«Se gli utenti delle Lam sono raddoppiati nel giro di pochi anni passando da 4,5 milioni di passeggeri all’anno a 10 milioni è perchè il servizio funziona – ha affermato il capogruppo Pd Massimo Carlesi – L’utilizzo dei fondi Fas, strutturalmente destinati ad altro, sono stati tirati fuori dal cilindro da Tremonti perchè si è reso conto che i tagli decisi paralizzerebbero mezza Italia. Ma al di là di questo, il Comune di Prato dovrebbe proporre alla Regione un nuovo progetto sul trasporto pubblico locale che ne implementi l’uso, così da avere nuovi investimenti. Migliorare e razionalizzare il servizio è possibile e noi siamo disponibili a collaborare con la maggioranza per fare questo progetto».