Gli stessi occhi, quelli dell’adolescenza, ma uno sguardo che comprende una prospettiva diversa, quella di chi a Prato è nato da genitori stranieri o vi è arrivato da piccolo da un paese lontano. Sono i ragazzi della cosiddetta seconda generazione, i figli di immigrati che insieme ai loro coetanei nati da genitori italiani sono chiamati a definire la nuova realtà pratese. Ed era dedicato a loro il concorso letterario, promosso da Provincia di Prato e Monash University, da cui è nato il volume “Seconda generazione” che ieri pomeriggio è stato presentato a palazzo Buonamici dal presidente della Provincia Lamberto Gestri insieme ai due scrittori Edoardo Nesi e Sandro Veronesi e Narelle McAuliffe della Monash. Una pubblicazione che oggi pomeriggio verrà donata anche al ministro Andrea Riccardi, in visita a Prato e da sempre attento ai problemi dei giovani e dell’integrazione.
“Quando i genitori di questi ragazzi sono venuti in Italia sono convinto che pensavano sicuramente a produrre, qualunque cosa, ma probabilmente non hanno mai pensato che i loro figli potessero ‘produrre’ letteratura. Soprattutto utilizzando una lingua che non era la loro ma che hanno fatto propria – ha sottolineato Veronesi – Questa pubblicazione è la risposta giusta a uno stimolo giusto e mi piacerebbe che venisse replicata anche in altre realtà che vivono, come Prato, il fenomeno dell’immigrazione, perché questa esperienza esprime un altissimo potenziale di comunicazione e comprensione reciproca.” E l’assessore-scrittore Edoardo Nesi, che ha fortemente promosso il concorso letterario ha parlato “di una delle occasione fra le più felici” del suo mandato, ricordando il volume appena pubblicato, di cui è già pronta la ristampa, e lanciando la nuova iniziativa. “Ufficialmente oggi si apre la seconda edizione di questo felice progetto che è riuscito a far affiorare il ricco patrimonio letterario di cui questi ragazzi sono espressione – ha detto Nesi – E’ straniante pensare a persone che vivono accanto a noi e raccontano Prato con un altro occhio e un altro sguardo.” “Abbiamo l’obbligo di continuare a lavorare in questa direzione per capire e essere capiti – ha detto il presidente Lamberto Gestri – Attraverso gli scritti di questi ragazzi abbiamo l’opportunità di conoscersi, parlare di noi e della nostra città con il filtro di una realtà che è diversa dalla nostra e che per questo ci aiuta a comprenderla meglio”.
La prima edizione del concorso ha visto una trentina di partecipanti, fra questi ci sono stati due vincitori (primo posto ex-equo per Gioia Mo con “Un giorno” e Wi Dong Wu con “La mia gente ha i suoi problemi”), ma in totale sono venti i racconti selezionati che compongono il volume “Seconda generazione” edito da Piano B con il contributo della Provincia. E fino al prossimo 31 ottobre 2012 sarà possibile partecipare alla seconda edizione con un’opera letteraria, di narrativa o di saggistica oppure una poesia o una raccolta di poesie in lingua italiana.