Asel non sarà sciolta, il Consiglio provinciale boccia la mozione presentata dal Pdl
Il Consiglio provinciale ha approvato un ordine del giorno presentato dal capogruppo del Pd Emiliano Citarella e dal consigliere Emanuele Pacini, che chiede alla giunta provinciale “di salvaguardare il prezioso patrimonio scientifico e di professionalità prettamente pratesi della società Asel”. A favore hanno votato il Pd e l’Idv, contrario il Pdl e astenuti Lega Nord e Udc. Il Consiglio ha invece respinto con i voti contrari di Pd e Idv, l’astensione di Lega Nord e Udc e il voto favorevole del solo gruppo Pdl, la mozione presentata dal Pdl, che invece chiedeva lo scioglimento della società Asel. Nell’ambito del dibattito è stata discussa anche l’interpellanza presentata dal capogruppo Idv Luca Mori, che faceva riferimento alla necessità di “mettere in sicurezza le peculiarità di Asel, in primis l’occupazione e la funzionalità, al fine di non disperdere l’ottimo lavoro sviluppato in questi anni”.
Il presidente della Provincia Lamberto Gestri è intervenuto per sottolineare che si tratta di uno “strumento necessario e strategico per tutto il territorio. Semmai si può discutere delle modalità di funzionamento e su un nuovo modello più adeguato a un futuro in cui le Province dovessero avere diversa struttura e funzione”.
“Su Asel il centrodestra è in grande confusione – ha detto Citarella – da una parte millanta di voler difendere il territorio, ma poi spinge per chiudere una delle esperienze più professionali nate e sviluppatesi a Prato. Il Pd difende le competenze professionali pratesi, che sono utili e funzionali a enti pubblici, associazioni di categoria, economiche e sociali. I ricercatori di Asel sono una risorsa strategica – ha concluso il capogruppo Pd – che appartiene a questo territorio e per questo vanno difesi all’interno di un quadro di riorganizzazione complessiva dei servizi che gli enti pubblici realizzeranno nel prossimo scenario di area vasta”.
Il capogruppo Pdl Cristina Attucci ha invece ribadito che, “è necessario chiedersi se debba essere il pubblico a fare ciò che potremmo far fare ai privati o a strutture regionali. Con la dismissione di Asel si recupererebbero il capitale sociale e le risorse assegnate”.