Aumentano i tributi incassati, nonostante la crisi; aumenta la contraffazione, che fa registrare un più 227% in termini di valore commerciale accertato, e si attesta a 61 milioni di euro l’evasione tributaria scoperta, con una percentuale di riscossione del 55%. Sono i dati del bilancio 2011 dell’Agenzia delle Dogane, nel primo anno di direzione Interregionale che comprende oltre alla Toscana, anche Umbria e Sardegna. Tra i filoni delle verifiche ci sono quelli cari al distretto pratese: contraffazione, falsa indicazione del Made in Italy, sicurezza dei prodotti. Fenomeni legati agli scambi commerciali con la Cina, che peraltro trovano i maggiori snodi di import-export nei porti di Genova e Napoli. Il valore commerciale della merce contraffatta sequestrata dall’Agenzia delle Dogane ammonta a 6 milioni e 387 mila euro. Oltre un milione il valore dei beni con falsa indicazione del Made in Italy. Per quanto riguarda i tributi incassati, tra dazi doganali, Iva all’importazione e accise, l’Agenzia ha incamerato oltre 7 miliardi di euro, il 12,7% in più rispetto al 2010.
Da segnalare il fenomeno della valuta superiore ai 10 mila euro non dichiarata, scoperta soprattutto negli aeroporti di Firenze e Pisa, proveniente da Cina, Albania, oltre che Germiania e Olanda. 434 i verbali dell’Agenzia delle Dogane per quasi nove milioni di euro complessivi. Un dato che fa dell’Agenzia delle Dogane di Toscana, Sardegna e Umbria, la seconda struttura in Italia per questo tipo di infrazione.
250 gli uomini dell’Agenzia delle Dogane impegnati nelle verifiche su un organico totale di 743 persone, e un territorio di 55 mila chilometri quadrati da coprire. “Sono pochi, avremmo bisogno di più personale” – ammette il Direttore Interregionale Gianfranco Bosco.