Aperture domenicali della grande distribuzione, critici la Confcommercio e Prato c’è
Le aperture domenicali dei supermercati non vanno giù ai commercianti pratesi, che non nascondono il loro disappunto per uno dei primi effetti delle liberalizzazioni volute dal governo. “C’è poco da stare allegri” dice Confcommercio Prato, con il direttore Gianluca Niccolai. Intervenendo sull’impatto delle aperture domenicali dei supermarket. Niccolai non solo non condivide l’euforia e paventa «un aumento dei costi, e quindi dei prezzi, oltre a difficoltà per i piccoli negozi», ma si domanda se davvero «valga la pena» entusiasmarsi per comprare la domenica «un chilo di mele o una lametta da barba».
Mentre il Consorzio Prato c’è ha fatto due conti per arrivare alla conclusione che “dal decreto emesso dall’onorevole Bersani sulla liberalizzazione del commercio, solo in Prato hanno chiuso ad oggi oltre 650 attività commerciali, ma hanno aperto nei paraggi 9/10 fra centri commerciali e grande distribuzione”. Per poi tornare sui suoi temi cari: la necessità di una nuova politica dei parcheggi e del trasporto pubblico per poter invogliare i pratesi a tornare in centro. “Basta e avanza stare aperti sei giorni la settimana – dice il Consorzio in una nota – se ci saranno i servizi necessari. Non è che la domenica risolve il problema del commercio, se non forse favorire la ristorazione e gli intrattenimenti”.