Si intitola “Nella fragilità del marmo”, la personale dello scultore Christian Zucconi, inaugurata sabato scorso al Museo dell’Opera del Duomo e aperta fino al 30 aprile. La mostra, realizzata in collaborazione con la galleria pratese «Die Mauer» e con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Prato, si è inserita nell’ambito della 20° Festa degli artisti, promossa dalla Commissione di Arte sacra della Diocesi di Prato in occasione della memoria del Beato Angelico, patrono degli artisti. Cinque le opere di Zucconi presenti in mostra. Partendo dal chiostro romanico per arrivare fino alle Volte della Cattedrale si possono ammirare: la Crocifissione, il sacrificio di Erode, la Vergine, la Depositio Christi e l’omaggio al pulpito donatelliano. L’artista, chiamato l’anno scorso da Vittorio Sgarbi a esporre alla 54esima Biennale di Venezia, è l’inventore della «kenoclastia» una tecnica scultorea che consiste nella distruzione dell’opera in pietra, nel suo svuotamento e nella successiva ricomposizione. All’inaugurazione erano presenti Mery Marini, direttrice della Galleria di arte contemporanea «Die Mauer» e don Giuseppe Billi presidente della Commissione diocesana di Arte sacra. Luca Beatrice, il critico che ha curato l’evento, sarà in città il prossimo 10 marzo, alla presentazione al pubblico del catalogo della mostra.