28 Giugno 2023

Veicoli abbandonati, in 18 mesi rimosse 76 carcasse-rifiuto. Maccioni: “L’iter richiede diversi accertamenti”

Il comandante della polizia municipale spiega i passaggi necessari prima di poter procedere alla rimozione e rottamazione


Sono in aumento i casi di veicoli abbandonati in città. Lo confermano i dati della polizia municipale: lo scorso anno il reparto territoriale è intervenuto su 170 segnalazioni; nei primi sei mesi di quest’anno, comprendendo anche gli esposti al comando e all’unità operativa ambientale, siamo già a 192 casi segnalati.
Situazioni che a volte, come documentato ieri da Tv Prato in varie parti della città, richiamano degrado: alcuni veicoli abbandonati sono stati dati alle fiamme, altri “cannibalizzati” per prelevarne componenti; altri ancora usati come cassonetti dell’immondizia.
Nel 2022 la polizia municipale ha fatto rimuovere e avviare a rottamazione 47 veicoli classificati come rifiuti; quest’anno siamo già a quota 29 rimozioni per questa tipologia. La recidiva è alta: come avvenuto in via Saccenti, capita infatti che nei luoghi “bonificati” da alcune carcasse di auto o furgoni, ne vengano poi portate di nuove. In casi simili si cerca di rintracciare i responsabili con le 4 fototrappole in dotazione agli uffici comunali, cui si aggiungono quelle degli ispettori ambientali di Alia.
L’iter di legge che la polizia municipale è tenuta a seguire a fronte delle segnalazioni è complesso e richiede accertamenti di vario tipo, come spiega il comandante Marco Maccioni.

La prima verifica su di un veicolo in sosta abbandonato riguarda la proprietà, l’eventuale denuncia di furto e la copertura assicurativa; in mancanza di quest’ultima scatta il sequestro e trasporto in depositeria finalizzato alla confisca.

Un caso particolare riguarda i veicoli-rifiuto, che vengono classificati come tali quando lo stato di abbandono è evidente, desumibile dalla rimozione della targa, dalla compromessa funzionalità, ad esempio per la mancanza di parti essenziali che siano state smembrate. In tal caso, gli agenti verificano che il mezzo non sia provento di furto e che non sia soggetto a sequestri penali o amministrativi. Quest’ultima evenienza (è il caso del Tir incendiato fermo da 5 anni e mezzo all’ingresso del Macrolotto di Iolo) blocca la possibilità di rottamazione e richiede di contattare il curatore o l’autorità giudiziaria per ottenere il dissequestro.

Una volta redatto il verbale che classifica il veicolo come rifiuto, la polizia municipale cerca di notificarlo al proprietario, se riesce ad identificarlo e rintracciarlo. Più spesso capita che si debba pubblicare il verbale sull’albo pretorio e procedere dopo 60 giorni a spese del Comune alla rimozione e rottamazione. Questa “bonifica” può costare da poche centinaia di euro, fino a diverse migliaia di euro, qualora nei veicoli-cassonetto vengano ritrovati rifiuti speciali in grande quantità e pericolosi.
Un caso a parte riguarda poi i veicoli lasciati in sosta vietata su area pubblica per più di 60 giorni. In tal caso, oltre alla multa, la polizia municipale è tenuta a stilare un verbale di constatazione di veicolo abbandonato in sosta vietata e a notificarlo all’interessato. Qualora non sia un soggetto reperibile viene pubblicato sull’albo pretorio comunale un invito a ritirare il mezzo entro un anno, trascorso il quale, il Comune diventa proprietario del veicolo. Anche in questo caso, si tratta quasi sempre di mezzi dal valore commerciale pressochè nullo e i costi di smaltimento sono a carico della collettività.