16 Dicembre 2011

Parte da Grignano la campagna del Pd “Non ne azzeccano una!”: assemblee sull’urbanistica nelle zone calde della città


Maurizio Calussi

“Non ne azzeccano una!”. E’ questo lo slogan scelto dal Partito democratico di Prato per lanciare una campagna di controproposte sull’urbanistica in città. Un manifesto e un pieghevole sono già stati stampati in migliaia di copie, alcune assemblee sono già state programmate nelle zone “calde”, dove – secondo il Pd – sono in gioco le “scellerate scelte della giunta Cenni”. Sotto accusa, in particolare, l’opzione del viadotto su piloni al Soccorso, la possibilità di costruire case nel parco dell’ex Ippodromo e le previsioni sul nuovo assetto di Pratilia, con le pesanti ricadute sul traffico e la viabilità. Le iniziative della campagna sono state messe a punto in collaborazione con i circoli del Soccorso, Grignano, 1° Maggio, Cafaggio, Reggiana e Tintori (Centro storico) e si svilupperanno nel prossimo fine settimana.
Si parte con un primo confronto pubblico già stasera, venerdì 16 dicembre, al circolo Arci “Cherubini” di Grignano, dove alle ore 21,15, interverranno l’assessore provinciale, Alessio Beltrame, il capogruppo Pd in Comune, Massimo Carlesi, la presidente della Circoscrizione Sud, Luisa Peris, e i consiglieri comunali Matteo Biffoni, Nicola Oliva e Maurizio Calussi.
“Quella di Grignano – spiega Calussi, che è anche responsabile urbanistica e mobilità della segreteria provinciale del Pd – è la prima tappa di una mobilitazione che vedrà impegnato il gruppo dirigente ed i consiglieri comunali, provinciali e circoscrizionali a comunicare le nostre proposte attraverso presidi nei quartieri e nelle frazioni. Siamo impegnati in una battaglia d’opposizione che non è di principio, ma che nasce dal merito delle scelte che si stanno compiendo sulla testa dei pratesi. Il piano strutturale non è uno spot, è una cosa seria e i cittadini stanno comprendendo il segno deteriore delle scelte che si vanno compiendo. Per questo spiegheremo le nostre proposte e cercheremo di creare intorno ad esse il massimo consenso possibile. Noi speriamo, alla fine, di poter portare a casa qualche risultato, non nel nostro interesse ma per il bene di Prato”.

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