Emergenza casa, dalla Regione 4 milioni di euro per gli inquilini morosi “incolpevoli”
La Regione lancia un salvagente nel mare dell’emergenza abitativa. E viene in soccorso degli inquilini morosi incolpevoli. Sarà attivato un fondo da 4 milioni di euro a favore di tutti gli sfrattati della Toscana che si trovano in questa situazione per un reale stato di necessità sopraggiunto con la crisi.
Il contributo, una misura straordinaria, sarà dunque erogato, tramite i Comuni, per venire incontro a tutte quelle persone che stanno vivendo una situazione economica difficile e non possono perciò pagare l’affitto: chi ha perso il lavoro, chi è stato messo in mobilità o in cassa integrazione, chi ha dovuto chiudere l’attività, chi è stato colpito da una malattia grave, da un infortunio o dal decesso di un componente della famiglia che ha provocato la riduzione del reddito.
In Toscana negli ultimi dieci anni si è verificato un considerevole aumento delle richieste di esecuzione di sfratto. Nel 2010 si contavano 5023 provvedimenti di sfratto emessi di cui solo 564 per finita locazione, mentre ben 4336 per morosità.
Tra queste, c’è una percentuale rilevante di casi riconducibili a morosità provocata da fattori esterni che di fatto impediscono di avere le risorse necessarie a pagare l’affitto.
“Questa misura è il segnale di una Regione che si sta impegnando con forza, cercando di sfruttare al massimo le risorse disponibili per affrontare le difficoltà pesantissime imposte da un’emergenza che ho già avuto modo di definire da “codice rosso” – ha detto l’assessore regionale al welfare e alle politiche per la casa Salvatore Allocca -. Bisogna tener presente che i nostri interventi si inseriscono in un contesto dove il fondo nazionale per i contributi integrativi al pagamento dei canoni di locazione si è progressivamente ridotto passando dai 23,5 milioni del ’99 alle 628mila euro del 2012. E dove il già debole sistema nazionale delle politiche abitative non ha retto davanti alla crisi economica che ha colpito i redditi da lavoro e da pensione sempre più insufficienti a reggere le dinamiche del libero mercato degli affitti”.