Oltre otto milioni e 900 mila euro in più nello stipendio di 41 mila dipendenti, non dirigenti, del servizio sanitario regionale. La Regione Toscana ha sottoscritto un’intesa con le organizzazioni sindacali del comparto (non la dirigenza) per garantire le risorse aggiuntive necessarie a portare il salario accessorio dei lavoratori al tetto massimo previsto dai contratti in vigore e, con una delibera dei giorni scorsi, la giunta regionale ha fornito indicazioni puntuali per una uniforme applicazione delle disposizioni. Di fatto aziende ed enti del servizio sanitario regionale dovranno incrementare i fondi nella misura massima consentita – ovvero di 8 milioni e 900 mila euro per tutta la regione – con vantaggi retroattivi per i lavoratori dal 1 gennaio 2022.
“Si tratta di un legittimo riconoscimento a chi ogni giorno svolge un’attività fondamentale nel nostro sistema sanitario – commenta l’assessore al diritto alla salute, Simone Bezzini – . Come Toscana vogliamo valorizzare la sanità pubblica: forte in questo senso è il nostro impegno. E valorizzare la sanità pubblica significa anche valorizzare chi vi lavora ed assicurare al servizio sanitario i fondi che servono”.
Le norme contrattuali a cui si fa riferimento sono quelle degli articoli 102 e 103 del Ccnl comparto sanità 2019-2021, sottoscritto a novembre del 2022: norme che hanno recepito alcune disposizioni contenute nella legge di bilancio 2022, che avevano per l’appunto incrementato il trattamento accessorio dei dipendenti in deroga ai limiti ordinari previsti dalla legge. Si tratta di aumenti soggetti a valutazione discrezionale, ma l’indicazione della giunta regionale alle aziende sanitarie è stata per l’appunto quella di utilizzare appieno gli spazi di deroga ai limiti di spesa, incrementando i fondi nella misura massima consentita.