18 Aprile 2023

Turista morto in Santa Croce, tutti assolti. L’Opera: “Sentenza che riconosce il valore dell’impegno per la cura del complesso monumentale”

Nel 2017 il distacco di un frammento dal soffitto causò la morte del turista spagnolo Daniel Testor Schnell, 52 anni. Tra gli imputati nel processo per omicidio colposo anche l'allora presidente Irene Sanesi. Per il tribunale "il fatto non sussiste"


Tutti assolti per il crollo nella basilica di Santa Croce a Firenze quando per il distacco di un frammento dal soffitto nel 2017 morì il turista spagnolo Daniel Testor Schnell, 52 anni. Lo ha stabilito il tribunale di Firenze con sentenza stamani in un processo per omicidio colposo a carico di quattro imputati: tra loro anche l’allora presidente dell’Opera di Santa Croce, la pratese Irene Sanesi.

L’incidente avvenne il 19 ottobre 2017 all’interno della basilica fiorentina. Un frammento di pietra colpì il turista spagnolo uccidendolo dentro la chiesa. Il tribunale ha assolto gli imputati ‘perché il fatto non sussiste’, formula con cui cade l’accusa di omicidio colposo per mancanza o contraddittorietà delle prove di omicidio colposo. Gli imputati erano, come detto, l’allora presidente dell’Opera di Santa Croce Irene Sanesi, il presidente che l’aveva preceduta nell’incarico Stefania Fuscagni, il segretario generale Giuseppe De Micheli e il tecnico responsabile Marco Pancani. Il pm Benedetta Foti aveva chiesto la condanna per tutti per omicidio colposo, 9 mesi per Irene Sanesi, 1 anno per Stefania Fuscagni, 1 anno e 6 mesi per il segretario generale Giuseppe De Micheli e per il tecnico responsabile Marco Pancani. La famiglia del turista deceduto non si era costituita parte civile dopo un risarcimento di 2 milioni e 250.000 euro avuto dopo la fine delle indagini.

“È grande la soddisfazione per una sentenza che rende giustizia all’impegno dell’Opera di Santa Croce e di chi l’ha guidata privilegiando sempre la cura attenta del complesso monumentale, un patrimonio straordinario, luogo di accoglienza per visitatori che provengono da tutto il mondo” afferma Irene Sanesi. “Il mio pensiero continua ad andare alla famiglia di Daniel Testor Schnell ed è vivo il dolore per quanto accaduto. La struttura dell’Opera ha dimostrato una compattezza e una tenuta straordinaria nel corso di questi anni che sono stati per me un supporto professionale ed umano insostituibile e a tutti loro va il mio più sentito ringraziamento” aggiunge Sanesi.

Una sentenza “che riconosce il valore dell’impegno per la cura e la tutela del complesso monumentale”, commenta in una nota l’Opera di Santa Croce. Quanto accadde, si afferma, “e’ stato e resta un tragico evento assolutamente imprevedibile, l’Opera di S.Croce non puo’ che rinnovare anche in questa occasione la sua profonda e sincera vicinanza alla famiglia di Daniel Testor Schnell condividendone il grande dolore”. L’Opera afferma di aver posto “‘la massima fiducia nell’accertamento della verita’, garantendo all’autorita’ giudiziaria piena collaborazione e trasparenza. Il giudizio di oggi conferma la correttezza di chi ha agito, nei vari ruoli, per la cura del patrimonio di Santa Croce e riconosce la rilevanza dell’attivita’ sempre proficua dell’Opera. L’Ente – prosegue la nota – e’ sempre rimasto fedele alla missione secolare di tutelare e condividere il valore del prezioso complesso monumentale che costituisce un patrimonio dell’umanita’ intera. Questo compito continua a essere svolto ancora oggi con la massima cura, indicando, attraverso specifiche direttive, gli obiettivi da raggiungere e assegnando per la loro realizzazione ingenti risorse economiche. Coerentemente con la sua missione di cura, negli ultimi venti anni, l’ente ha scelto di impegnare per la manutenzione ordinaria e straordinaria rilevanti risorse, intervenendo su un’area di circa 12mila metri quadrati dove vengono custodite ben 4000 opere d’arte. Sono stati realizzati ampi e diffusi interventi che hanno interessato il vasto patrimonio architettonico e artistico, sempre agendo in stretta collaborazione, sotto il diretto controllo delle Soprintendenze competenti”.