6 Aprile 2023

Canile di Prato, anche tre guardie zoofile e una veterinaria fra gli indagati

Patrizia Nocerino, ai domiciliari, si è dimessa dall'Associazione Qua La Zampa, che si dice "estranea a qualsivoglia addebito e certa del corretto operato dei suoi associati"


Ci sono anche tre guardie zoofile e una veterinaria della Asl tra gli indagati dell’inchiesta della Procura di Prato sui presunti illeciti al canile Il Rifugio, che ha portato agli arresti domiciliari Patrizia Nocerino, presidente di Qua La Zampa, l’associazione che gestisce la struttura comunale.
Il gip di Prato ha riconosciuto nei suoi confronti la sussistenza dei gravi indizi in ordine ai reati di peculato, induzione indebita a dare e promettere utilità, ricettazione e concorso in falso materiale in atto pubblico.
Per quest’ultima ipotesi di reato è indagata anche una veterinaria della Asl Toscana Centro, accusata di aver falsamente attestato la riconsegna di un cane in seno al pubblico registro dell’anagrafe canina.
L’inchiesta dei Nas di Firenze, assistiti durante le indagini dalle guardie zoofile di Earth Prato, contesta l’indebita percezione di denaro da parte dei gestori del canile, che si sarebbero fatti dare soldi in contanti per restituire ai legittimi proprietari alcuni cani smarriti e recuperati con il servizio di “cattura” di animali vaganti, un servizio facente parte dei compiti previsti dall’affidamento da parte del Comune.
Gli animali – secondo i regolamenti comunali e le disposizioni di gara – dovevano essere restituiti dopo il pagamento di una tariffa, compresa fra i 40 e i 70 euro (per il servizio di accalappiamento) più 5 euro al giorno (10 euro dal quarto giorno in poi) a titolo di custodia. Il metodo di pagamento regolare era il bollettino postale intestato alla tesoreria del Comune, ma secondo gli inquirenti alcune restituzioni di cani venivano fatte dietro pagamenti in contanti, sottraendoli alle casse comunali e senza rendicontare la cattura. Si tratterebbe di casi limitati e di cifre ridotte, a fronte di un numero di cani vaganti catturati e regolarmente rendicontati al Comune e alla Asl, di circa 400 animali in un anno e di una settantina dall’inizio del 2023 ad oggi.

La contestazione che chiama in causa le tre guardie zoofile è relativa ad alcuni cani, fra cui esemplari di razza, che sarebbero stati sottratti ai legittimi proprietari prospettando loro di dover pagare delle sanzioni, secondo gli inquirenti in realtà non dovute.
L’inchiesta ha poi contestato un’ipotesi di ricettazione per l’occultamento all’interno del canile di Prato di un cane oggetto di pregressa attività delittuosa posta in essere da altri soggetti. I Nas, che nei giorni scorsi hanno effettuato perquisizioni presso il canile al fine di acquisire tutta la documentazione relativa alla gestione amministrativa della struttura, hanno anche prelevato i documenti presso l’assessorato all’Ambiente relativi agli ultimi 10 anni di vita del canile, che dal 2009 è gestito dall’associazione Qua La Zampa, vincitrice di diversi bandi di gara, fra cui l’ultimo di fine 2022.

L’indagine non contesta nessun tipo di maltrattamento agli animali e non ci sono provvedimenti che impediscano la regolare prosecuzione dell’attività del canile, che va avanti tramite gli operatori di Qua La Zampa. L’associazione ha formalmente comunicato al Comune le dimissioni di Patrizia Nocerino e in una nota esprime così la propria posizione.
“Con riferimento alla indagine che vede coinvolta la gestione amministrativa del canile ed alcune persone appartenenti alla associazione “Qua La Zampa”, quest’ultima, nell’evidenziare l’assoluta estraneità dell’associazione a qualsivoglia addebito, certa del corretto operato dei suoi associati, esprime piena fiducia nell’operato dell’autorità giudiziaria convinta che la vicenda verrà chiarita e risolta in breve tempo. Sottolinea che, in ogni caso, le indagini riguardano presunte irregolarità nella gestione amministrativa del canile, essendo esente da qualsivoglia censura il quotidiano amorevole accudimento degli animali presenti nella struttura, che continua con le medesime ineccepibili modalità”.