La riforma del 118 continua a creare dissapori e mal di pancia tra i sindaci dei territori interessati dalle sforbiciate e la dirigenza dell’Asl Toscana Centro. Dopo i primi cittadini di Poggio a Caiano e Carmignano pronti a ricorrere al Tar di fronte al paventato taglio dell’ambulanza medicalizzata nei comuni medicei, arriva anche la diffida all’azienda sanitaria da parte del sindaco di Vaiano Primo Bosi.
Il motivo è l’eliminazione del medico dalla postazione vaianese ma soprattutto le annunciate rimodulazioni e compensazioni che sembrano tardare ad arrivare. “Avevamo avuto rassicurazioni riguardo alla possibilità di avere un servizio h12 infermieristico sull’ambulanza a Vaiano ma ci pare di capire – commenta Bosi – che i tempi si stiano ormai dilatando a dismisura senza avere certezze da parte della ASL”.
Nel territorio vaianese – che ad oggi può contare su un’ambulanza con volontari a bordo – è in corso una raccolta firme tra i cittadini e si respira molta preoccupazione per la gestione attuale e futura delle emergenze: la preoccupazione aumenta soprattutto in vista dell’estate, periodo in cui popolazione della valbisenzio è destinata ad aumentare per la presenza delle seconde case e dei flussi turistici. Da qui, il pressing di Bosi e la diffida per arrivare almeno al ripristino del servizio infermieristico. “Un unico mezzo con personale medico non può essere sufficiente per un territorio così eterogeneo e vasto come quello della Val di Bisenzio – tuona Bosi -. Come sindaco di questa comunità è necessario che raggiunga l’obiettivo di ottenere quantomeno un’ambulanza infermieristica h12 in sostituzione dell’ambulanza con medico a bordo che era in servizio fino al 30 gennaio”.
“Le modalità e i tempi di prestazione dei soccorsi possono consentire di salvare vite umane e non posso esimermi da avanzare questa diffida, sottolineando le responsabilità che l’azienda ASL Toscana Centro dovrà assumersi – conclude piccato Bosi – in caso di condotta omissiva”.