Il “giardino dei ciliegi”, l’ultimo capolavoro di Cechov al Metastasio
Va in scena in prima nazionale al Teatro Metastasio, dal 23 novembre al 4 dicembre, “IL GIARDINO DEI CILIEGI” di Anton Pavlovič Čechov, tradotto e diretto da PAOLO MAGELLI, con la drammaturgia di Željka Udovičić. Lo spettacolo porta sul palco 12 attori provenienti da due compagnie, quella del Teatro Stabile della Toscana e quella del Teatro Stabile di Sardegna. “IL GIARDINO DEI CILIEGI” è l’ultimo lavoro teatrale di Čechov, rappresentato per la prima volta il nel 1904 al Teatro d’Arte di Mosca sotto la direzione di Stanislawski e di Dančenko. L’opera narra le vicende di un’aristocratica russa e della sua famiglia che ritornano nella loro proprietà, messa all’asta per riuscire a pagare un’ipoteca. Principalmente la storia ruota intorno alle varie possibilità per conservare la tenuta, ma la famiglia non si adopera in questo senso e alla fine è costretta a lasciare la proprietà. Stanislawski e Mejerchold discussero per oltre trent’anni su Čechov, ritenendolo il primo un autore “classico”, il secondo un moderno. Ambedue aspiravano ad una sintesi che raccontasse in una sera la fragilità e la stupidità della vita, attaccandosi ai sentimenti come unica cosa tangibile. Le ferite che la vita ci lascia nell’anima sono la mappa che indica una via misteriosa da scoprire nei personaggi del “Giardino”, ed è la sola via che sia possibile seguire. Solo districandosi nel labirinto di queste cicatrici è possibile arrivare a scoprire da una parte “la fragilità dell’esistenza” e dall’altra “la terribile modernità” della scrittura di Čechov: il lavoro di Paolo Magelli cerca di fondere queste due modalità interpretative.