Crisi Gegè, cassa integrazione subito per i lavoratori. A maggio asta di vendita dell’azienda
Il tavolo sulla vertenza Gegè si è chiuso con la garanzia dell'ammortizzatore sociale per i 65 dipendenti dello stabilimento di Casale. Che possono anche sperare di riprendere il loro posto: sarebbero infatti già sei le aziende interessate a rilevare Gegè
Cassa integrazione retroattiva per tutti i dipendenti fino al 31 dicembre 2023 e un’asta di vendita dell’azienda già fissata per il 15 maggio: il tavolo in Regione sulla vertenza Gegè, lo stabilimento di Casale che il gruppo Italpizza intende dismettere, si è chiuso con una prima vittoria. Possono adesso sperare i 65 lavoratori, che da domani torneranno ad essere dipendenti di Compagnia Alimentare Italiana , cui era subentrata Nuova Food Italia (poi fallita: un intreccio di situazioni problematiche che sembrava essere risolto con l’ingresso del gruppo Italpizza).
Italpizza si è impegnata a contribuire economicamente al mantenimento dello stabile produttivo finché non subentrerà il nuovo proprietario. La Cgil, che ha partecipato al tavolo in Regione insieme alla Cisl e al delegato regionale Valerio Fabiani, fa sapere che sarebbero già sei le aziende interessate a rilevare il sito pratese e all’asta di metà maggio sarà possibile conoscerne i nomi. Chi si aggiudicherà l’asta dovrà mantenere la produzione a Prato. I sindacati hanno chiesto di garantire tutti i posti di lavoro e il contratto dell’industria alimentare.
L’attivazione immediata della cassa integrazione è stata resa possibile grazie all’accordo raggiunto tra la liquidazione giudiziale di Compagnia Italiana Alimentari e Gegè-Italpizza.
Ascolta l’intervista a Filippo Ravone, curatore fallimentare di Compagnia Italiana Alimentari (Cia):