La scure dei tagli si abbatte anche sul Teatro Metastasio che per la prossima stagione dovrà ridimensionare nettamente la propria attività. La sforbiciata più significativa – frutto di un piano di riorganizzazione dovuto a minori contributi da parte degli enti pubblici – è quella che riguarda “Contemporanea”, il festival diretto da Edoardo Donatini che da più di 20 anni è prestigiosa vetrina internazionale per le arti performative, la danza e il teatro: l’edizione 2023 del prossimo settembre è stata cancellata in toto e non si terrà.
Il motivo è presto spiegato. Il difficile quadro economico nazionale, dopo la pandemia e con lo scontro russo-ucraino in atto, ha spinto la Regione Toscana (socio fondatore del Metastasio) a diminuire di ben 520mila euro le risorse a sostegno del Met per il biennio 2021/2022: 260mila euro in meno all’anno nel budget del teatro che si sommano anche ai 40mila euro in meno di contributo del Comune di Prato per il 2022. Minori entrate e maggiori uscite, legate ai costi lievitati di materiali ed energia, hanno quindi obbligato i vertici del Metastasio a stringere la cinghia, con importanti ricadute sulla programmazione complessiva.
Oltre alla cancellazione del festival “Contemporanea”, è stato infatti depennato anche uno spettacolo internazionale di grande richiamo che avrebbe dovuto debuttare in prima nazionale proprio a Prato all’inizio della prossima stagione. Ridotto inoltre il numero totale degli spettacoli, ridimensionate le attività di collaborazione con le scuole e cancellati alcuni laboratori rivolti ai cittadini. Non sarà inoltre possibile nella prossima stagione ripristinare i servizi bar e caffetteria nei Teatri Metastasio e Fabbricone.
Rammarico viene espresso in una nota dal presidente Massimo Bressan e dal direttore Massimiliano Civica, che spiegano di aver sottoposto il problema ai rappresentanti di Regione, Provincia e Comune nell’assemblea dei soci dello scorso 12 dicembre ma di aver ricevuto un’alzata di spalle. “Abbiamo evidenziato l’opportunità di sostenere adeguatamente il teatro in virtù del prestigio e della rilevanza di cui gode a livello nazionale. Purtroppo i nostri soci ci hanno risposto di essere nell’impossibilità di venire incontro alle nostre richieste – commentano Bressan e Civica -. Anche la nostra richiesta di un aiuto economico per far fronte al caro bollette – concludono – non ha potuto essere accolta”.
“Questo non modifica la nostra politica culturale ma certamente ne riduce la portata – aggiungono -. Siamo tuttavia convinti che queste scelte, tutelando la nostra capacità progettuale e organizzativa, ci consentiranno di superare questi anni particolarmente accidentati”.