Al Metastasio lo spettacolo “Italia-Brasile 3 a 2 – Il ritorno”
In scena la rievocazione della storica partita di calcio dei mondiali '82 che consacrò Paolo "Pablito" Rossi
Sono trascorsi 20 anni e più di 800 repliche nei teatri di tutta Italia, dal debutto di “Italia – Brasile 3 a 2”, lo spettacolo del drammaturgo, attore, regista e romanziere Davide Enia sulla storica partita di calcio giocata allo stadio Sarriá di Barcellona tra la nazionale azzurra e quella carioca, in occasione del Campionato Mondiale di Calcio del 1982. Ora, nell’anno in cui ricorrono sia il ventennale da quel debutto che il quarantennale da quella partita, Enia porta in scena “il ritorno”, al Teatro Metastasio da martedì 18 a domenica 23 ottobre (feriali 20.45, sabato 19.30, domenica 16.30).
Prodotto da Teatro Metastasio di Prato e Fondazione Sipario Toscana in collaborazione con Fondazione Armunia Castello Pasquini Castiglioncello-Festival Inequilibrio, il nuovo allestimento ITALIA – BRASILE 3 A 2 IL RITORNO vede in scena Davide Enia accompagnato dalle musiche originali di Giulio Barrocchieri e Fabio Finocchio, le luci di Paolo Casati e i suoni di Paolo Cillerai.
LO SPETTACOLO
Questo “ritorno” mantiene inalterati lo spirito e i punti cardinali del lavoro originale, ovvero la rievocazione al contempo epica ed intima di quella che più che una partita fu un vero e proprio atto identitario e comunitario, ma guarda con occhi nuovi il passato, sempre più cosparso di assenze che con il loro vuoto sono più presenti che mai. Lo stadio Sarriá di Barcellona, per esempio, non esiste più, raso al suolo e così consegnato alla dimensione puramente metafisica dell’immaginario. E, soprattutto, a differenza del debutto di Italia-Brasile 3 a 2 nel 2002, è morto Paolo Rossi, il Santissimo Pablito Nostro Signore delle Rivincite, oggi più che mai eroe dei due mondi, quello dell’epos e quello del ricordo felice. È morto Enzo Bearzot, che di quella nazionale fu lo stratega. È morto Socrates, il Dottore, autore del momentaneo pareggio del Brasile. È morto Valdin Perez, portiere, tre volte crocifisso da Pablito, agnello sacrificale perché il rito avesse compimento, necessario contraltare perché il mito si strutturasse. E poi è morto zio Beppe, uno dei protagonisti della strana umanità assiepata davanti alla TV del salotto di casa Enia, e zio Beppe stava sempre assittàto antìcchia in disparte per via dei vestiti mai lavati ma sempre indossati per ogni partita della Nazionale, perché quei vestiti portavano bene e il suo sudore era aurea di santità e la scaramanzia è la Regina Sovrana delle sorti del mondo quando si giocano delle partite di pallone di importanza capitale nella costruzione del canone sentimentale.
«Eppure, i loro occhi, gli occhi di chi oggi non c’è più» commenta Davide Enia «le loro voci, i loro movimenti, i loro sorrisi continuano a ripresentarsi davanti a me, parola dopo parola, palpito dopo palpito, gol dopo gol, tenendomi compagnia, aprendo uno spiraglio in ciò che è inesprimibile, facendo filtrare una luce che mostra quanto per davvero infinito sia il dialogo tra i vivi e morti. Gol e palla al centro».
Lo spettacolo è il primo di cinque lavori che fanno parte del progetto Singolar Tenzone – i monologhi del XXI sec. che prevede di riproporre, in questa e nella prossima stagione, 10 spettacoli di attori/autori che hanno fatto la storia della drammaturgia italiana solista dei primi 20 anni del 2000. In questa stagione verranno riallestiti e ospitati: Me vojo sarva’/Nessuno ci guarda di Eleonora Danco, Sexmachine di Giuliana Musso, Radio Clandestina di Ascanio Celestini, Dissonorata di Saverio La Ruina.
Il progetto, curato dallo studioso Graziano Graziani, contempla poi la realizzazione di 10 documentari video della durata di 50 minuti costituiti da interviste ad ogni singolo artista da parte di critici e studiosi italiani e la pubblicazione in due volumi dei “consigli di scrittura” degli autori coinvolti nelle nascenti Edizioni Teatro Metastasio.
Attorno allo spettacolo, dunque, per approfondirne i temi, venerdì 21 ottobre alle ore 15,30 presso Palazzo Datini (Via Ser Lapo Mazzei, 43, Prato), è previsto l’INCONTRO tra Davide Enia e il critico Maria Teresa Surianello, organizzato in collaborazione con Fondazione Casa Pia dei Ceppi ONLUS (ingresso libero).