Cna Toscana Centro, Confartigianato Prato e Confartigianato Pistoia hanno scritto una lettera aperta ai parlamentari eletti sul territorio, per chiedere “provvedimenti immediati per salvaguardare l’economia locale e nazionale. In caso contrario, teniamo a ribadirlo, è a rischio l’intera tenuta economica e sociale del Paese”. Le aziende del territorio infatti “non ce la fanno più”, sostengono le associazioni delle Pmi, e vivono “una crisi senza precedenti, dalla quale, senza provvedimenti immediati, l’intero Paese rischia di non risollevarsi più. Da questo allarme generale, che lanciamo ormai da mesi, tutti i settori sono colpiti indistintamente”.
Per Cna e Confartigianato “l’unica realtà sta nell’estrema urgenza, nostra e di tutte le imprese, di ottenere fatti concreti, proposte legislative percorribili subito, per portare a casa provvedimenti e misure immediatamente attuabili, e chiameremo a rapporto tutti i parlamentari del territorio per condurre una vera e propria battaglia in difesa degli interessi delle aziende”.
Di seguito la lettera integrale.
Gentili Onorevoli,
il mondo dell’artigianato, della piccola impresa e il comparto dei beni di consumo è allo stremo, strangolato da bollette fuori controllo, aumento dei costi delle materie prime e dei trasporti, inflazione, rialzi dei tassi di interesse: tutti fattori che stanno letteralmente costringendo le imprese a lavorare in rimessa.
Le nostre aziende, di ogni tipologia, non ce la fanno più. Durante la campagna elettorale Vi abbiamo raccontato il grido di disperazione delle aziende che rappresentiamo dando voce agli imprenditori che vivono una crisi senza precedenti, dalla quale, senza provvedimenti immediati, l’intero Paese rischia di non risollevarsi più.
Da questo allarme generale che lanciamo ormai da mesi, tutti i settori sono colpiti indistintamente, ma vogliamo ricordarvene alcuni tra i più drammatici.
I panificatori hanno ribadito come “i costi energetici sostenuti dalle imprese sono triplicati rispetto al 2021: l’incidenza oscilla oggi tra il 5% e il 15%, sostanzialmente il doppio rispetto al 2021. E tutte quelle attività che lavorano a ciclo continuo con macchinari alimentati ad energia elettrica o con forni a gas sono nella bufera. Il caro bollette sta diventando una variabile incontrollabile per le imprese della panificazione che distrugge bilanci e redditività aziendali, perché ci troviamo con aumenti del 300%, che non possono essere ribaltati sul bene primario, il pane”.
La catastrofe è alle porte anche nella filiera tessile dove “i rincari in bolletta sono aumentati di 5/6 volte rispetto al 2021. Stiamo rimodulando i turni, ricorrendo alla cassa integrazione per alcune ore, ma di certo non è possibile recuperare questi costi intervenendo sulla committenza e sulle produzioni. Contavamo in una piccola ripresa nel post pandemia, e invece ci ritroviamo a vivere un incubo, una tempesta perfetta che rischia di far scomparire interi pezzi di filiera”.
Anche il comparto dei parrucchieri e delle estetiste vive una situazione estremamente grave: “far fronte a questa lievitazione esorbitante dei costi energetici, agendo sui listini, è impossibile. Le bollette sono raddoppiate e, di pari passo, assistiamo impotenti al dilagare dell’abusivismo che compromette l’operatività del nostro intero settore. Il 70% delle imprese sta tagliando qualsiasi costo extra ma gran parte si vede costretto a licenziare il personale”.
Stesse dolenti note anche nelle imprese della metalmeccanica che, “oltre a vedere triplicate le bollette, sono messe in ginocchio anche dal dumping dei Paesi esteri, agevolati da costi di trasporto decisamente più convenienti, che scardinano la competitività delle imprese nazionali”.
Per non parlare poi del settore turistico e ricettivo, dove “i costi insostenibili delle bollette, quasi quadruplicate, stanno scardinando ogni certezza. Le spese per tenere aperte le strutture sono superiori ai margini operativi e già si programmano chiusure di interi periodi dell’anno con riflessi pesanti sull’occupazione”.
Ecco, questi sono solo alcuni dati di fatto che ben forniscono il livello di disperazione vissuto oggi dalle nostre imprese, ed è per questo che ci rivolgiamo a Voi in una giornata auspicata da tutti, dedicata all’insediamento di un nuovo Parlamento che darà vita ad un nuovo Governo che, speriamo fortemente, non tergiversi oltre e adotti provvedimenti immediati per salvaguardare l’economia locale e nazionale. In caso contrario, teniamo a ribadirlo, è a rischio l’intera tenuta economica e sociale del Paese.
Abbiamo bisogno di Parlamentari consapevoli dell’entità di quella che viene definita una “tempesta perfetta” e soprattutto che lavorino per essere incisivi nei confronti dell’Unione Europea, per ottenere misure all’altezza della sfida che tutte le imprese si trovano a dover affrontare.
Come è stato sottolineato con forza durante i nostri incontri in campagna elettorale, le categorie economiche ci “mettono la faccia” e sono fin d’ora a totale disposizione dei parlamentari eletti, ma sia chiaro: non intendiamo fare sconti a nessuno, e in questa situazione di eccezionale gravità non ci sono alibi possibili né spazi per inutili promesse o infruttuose ipotesi.
L’unica realtà sta nell’estrema urgenza – nostra e di tutte le imprese – di ottenere fatti concreti, proposte legislative percorribili subito, per portare a casa provvedimenti e misure immediatamente attuabili, e chiameremo a rapporto tutti i parlamentari del territorio per condurre una vera e propria battaglia in difesa degli interessi delle aziende.
Una battaglia che, seriamente, nessuno può permettersi di perdere, imprenditori o Onorevoli che siano.
Claudio Bettazzi – Presidente Cna Toscana Centro
Luca Giusti – Presidente Confartigianato Imprese Prato
Alessandro Corrieri – Presidente Confartigianato Imprese Pistoia