Pnrr, in arrivo a Prato investimenti per oltre 150 milioni di euro. Ma preoccupano gli extra-costi dei cantieri
Stamani l'incontro in Provincia tra il presidente della Regione Eugenio Giani e gli amministratori locali che chiedono risposte al Governo: "Spese per i progetti schizzate alle stelle a causa dell'aumento dei prezzi delle materie prime"
Oltre 100 progetti per un investimento totale che supera i 150 milioni di euro. E’ questa la ricaduta che il PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, avrà sul territorio della provincia di Prato. Un fiume di risorse e di cantieri che – sostiene il presidente della Regione, Eugenio Giani – cambierà il volto del territorio, dando risposte a questioni rimaste sospese per anni.
Proprio per fare il punto sugli interventi strategici e accogliere le osservazioni degli amministratori locali, Giani ha fatto tappa in città per il primo dei dieci incontri, uno per provincia, che lo porteranno nelle prossime settimane in tour per la Toscana. Il confronto si è tenuto nel Palazzo della Provincia. I progetti spaziano dall’innovazione alla cultura, dall’ambiente alla mobilità sostenibile, dall’istruzione alla salute: per quest’ultimo capitolo sono quasi 28 i milioni di euro disponibili.
Ma due incognite pesano sul destino dei cantieri del PNRR: da una parte i tempi della burocrazia, dall’altro gli extra costi (in molti casi consistenti) legati all’aumento dei prezzi delle materie prime. Un esempio, l’edilizia scolastica degli istituti superiori: per la nuova ecoscuola del polo di via Galcianese, la nuova succursale del Copernico e la ristrutturazione del Dagomari, la Provincia aveva preventivato una spesa pari a 12 milioni di euro. E invece ce ne vorranno ben 16.
Stesse gioie e dolori per il Comune di Prato che vanta già circa 50 milioni di euro di opere finanziate dal PNRR e altre in attesa di essere valutate ovvero l’Hub del Tessile e l’Essiccatore dei fanghi trattati di Baciacavallo, la demolizione e ricostruzione delle scuole Pier Cironi e la messa in sicurezza con alcuni interventi sul Castello dell’Imperatore. La variabile legata però all’impennata dei prezzi delle materie prime preoccupa. Intanto Giani rassicura.