Appalti pubblici sorvegliati speciali e imprese partecipanti passate sempre più ai raggi X. Si muove lungo la direttrice della legalità il protocollo d’intesa – siglato da Prefettura e Comune di Prato – per prevenire i tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata negli appalti pubblici e nelle attività urbanistiche e edilizie. L’accordo congiunto, che si inserisce nel quadro di riferimento del Codice Antimafia, è stato sottoscritto in Prefettura dal prefetto Adriana Cogode e dal sindaco Matteo Biffoni, alla presenza dei referenti di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza.
Il documento formalizza e rende operative da subito azioni di prevenzione e contrasto rispetto a possibili infiltrazioni criminali e mafiose nell’economia, soprattutto in vista dell’arrivo della mole di risorse per la realizzazione delle opere del PNRR, il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Tra i punti al centro del documento, l’inserimento nei bandi e contratti del Comune di una apposita clausola che impone alle ditte o ai fornitori – al momento della partecipazione alla gara – di dimostrare l’avvenuta iscrizione o la richiesta di iscrizione nella cosidetta White List, l’elenco speciale della Prefettura riservato alle imprese considerate a maggior rischio di infiltrazione mafiosa come, ad esempio, i settori dei servizi cimiteriali, la ristorazione, i trasporti e lo smaltimento dei rifiuti. Ma il protocollo stabilisce soprattutto l’abbassamento delle soglie degli appalti previste dalla legge per cui il Comune dovrà richiedere l’informazione antimafia, estendendo così la platea dei potenziali soggetti vagliati. L’informazione scatterà, in particolare, per i contratti di opere e lavori pubblici di importo superiore a 500mila euro (invece che superiori a 5 milioni di euro, come previsto dalle norme vigenti).
Nel video le interviste al prefetto di Prato Adriana Cogode e al sindaco di Prato Matteo Biffoni.