Un protocollo d’intesa per favorire la legalità e prevenire i tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata negli appalti pubblici e nelle attività urbanistiche e edilizie. E’ quello che domani, in Prefettura, sottoscriveranno in modo congiunto il prefetto di Prato Adriana Cogode e il sindaco della città Matteo Biffoni. Un patto che intende promuovere azioni di prevenzione per impedire possibili infiltrazioni criminali e mafiose nell’economia, soprattutto in occasione dell’assegnazione, da parte delle amministrazioni pubbliche, di ingenti finanziamenti per la realizzazione di opere strategiche, come nel caso del PNRR, il Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Obiettivo del protocollo è l’intensificazione dei controlli antimafia svolti dalla Prefettura nei confronti delle imprese che operano nel settore dei pubblici appalti e che utilizzano finanziamenti pubblici: le verifiche verranno effettuate anche per gli appalti pubblici il cui valore sia inferiore a quello stabilito dal legislatore per le cautele antimafia, estendendo così la platea degli imprenditori da controllare. Nello specifico, saranno sottoposti al controllo gli appalti il cui valore superi 500.000 euro (la soglia prevista dalla legge è pari a euro 5.093.124,72), i contratti relativi alla fornitura di beni e servizi con valore superiore a 100.000 euro (la soglia prevista dalla legge è pari a euro 203.725,00) ed, infine, i subappalti e i subcontratti di importo superiore a 100.000 euro (la soglia prevista dalla legge è pari a euro 154.937,00).
Le attività di verifica e contrasto saranno svolte con il supporto del Gruppo Interforze Antimafia, coordinato dalla Prefettura e composto dai rappresentanti di Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e Direzione Investigativa Antimafia. Nel corso dell’ultimo anno sono state adottate otto interdittive antimafia nei confronti di imprese della provincia di Prato: due che operavano nel settore edile, cinque nel settore commerciale ed una in quello manifatturiero.