Chiedeva fino a 200 euro per un documento gratuito, poliziotto arrestato per concussione
Per rilasciare un documento gratuito, chiedeva fino a 200 euro, salvo poi contrattare e accontentarsi persino di una banconota da 10. Per questo, un sovrintendente di polizia, in servizio dal maggio scorso alla Questura di Prato, è finito agli arresti domiciliari con l’accusa di concussione. A scovare “la mela marcia”, sono stati i colleghi della squadra mobile, che in appena un mese hanno chiuso le indagini accertando almeno otto casi di indebite appropriazioni di denaro da parte del poliziotto. Quando si trovava da solo in servizio presso l’ufficio denunce, l’agente, 49 anni, si faceva consegnare denaro per rilasciare il documento sostitutivo della patente di guida. Otto le persone, quasi tutte anziani o stranieri, che si sono viste chiedere fino a duecento euro per avere il titolo, che è invece gratuito. Se il cittadino aveva da obiettare, il poliziotto rispondeva che era cambiata la normativa; se qualcuno non aveva contanti, l’agente abbassava le proprie pretese, accettando 70 euro, 25 o addirittura 10 euro, con la raccomandazione di non fare parola del “trattamento di favore”.
“Una vicenda miserabile” – l’ha definita il procuratore della Repubblica Piero Tony, che ha reso merito alla Questura per aver fatto “presto e bene” pulizia al proprio interno. La squadra mobile continuerà a contattare potenziali vittime e invita i cittadini che abbiano dovuto sborsare denaro per avere il duplicato della patente, a rivolgersi alla Questura per sporgere denuncia. Il poliziotto, già sanzionato in passato per motivi disciplinari e trasferito a Prato per incompatibilità ambientale, era stato trasferito ad altro ufficio una settimana fa. Adesso, con la misura cautelare, scatta anche la sospensione dal servizio. L’uomo, che alloggiava a Prato in una struttura della polizia, è stato condotto stamani nella provincia di residenza, dove sconterà gli arresti domiciliari.