La Procura di Prato ha iscritto nel registro degli indagati 4 medici e un infermiere del pronto soccorso per la morte di Gaddo Giusti, il 31enne ex calciante dei Verdi deceduto in casa sabato scorso per un malore accusato 48 ore dopo le dimissioni dall’ospedale Santo Stefano dove si era recato nella notte tra mercoledi e giovedi con dolore al torace. Sul caso, dopo la denuncia ai carabinieri sporta dai familiari di Giusti, il procuratore Giuseppe Nicolosi ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, finalizzato a valutare eventuali responsabilità mediche. La stessa Procura, che tramite i Nas ha acquisito le cartelle cliniche, ha conferito l’incarico per effettuare l’autopsia, che si svolgerà nei prossimi giorni. Due i professionisti individuati a Pisa e a Massa: sono un medico legale e uno specialista di medicina d’urgenza che dovranno rispondere ad una serie di quesiti ben precisi. Oltre a chiarire le cause del decesso, sono stati disposti accertamenti tossicologici ed esami volti ad escludere la presenza di eventuali patologie pregresse occulte.
All’autopsia prenderanno parte anche i professionisti incaricati dai 5 indagati e quelli individuati dalla famiglia di Gaddo Giusti.
L’inchiesta dovrà chiarire se al pronto soccorso siano stati effettuati tutti i test dovuti da protocollo per una sintomatologia, quella riferita dal paziente, che poteva far pensare a problemi cardiaci. La famiglia del 31enne ha riferito di valori anomali di troponina negli esami del sangue fatti al pronto soccorso. Ma la Asl, che sul caso ha avviato un’indagine interna ha risposto – tramite il direttore generale Paolo Morello Marchese – che il prelievo era stato ripetuto più volte nelle ore successive e non aveva dato esiti preoccupanti.