Un malore improvviso ha stroncato la vita di un 31enne pratese, Gaddo Giusti, deceduto sabato pomeriggio all’interno dell’abitazione dove viveva.
Un infarto che non ha lasciato scampo al ragazzo. Una morte improvvisa sulla quale ora i familiari del giovane chiedono risposte e chiarezza.
Giusti, infatti, nella notte tra il 3 e il 4 agosto, a seguito di un malore, si era presentato al pronto soccorso dell’ospedale Santo Stefano. Dopo una serie di accertamenti ed esami che hanno dato esito negativo, il 4 agosto è stato dimesso e rimandato a casa. Dopo circa 48 ore è sopraggiunto il nuovo malore che lo ha ucciso. Proprio per questo i familiari vogliono chiarezza per accertare se si tratti solo di tragiche coincidenze oppure se la morte di Gaddo può in qualche modo essere collegata al primo malore che lo aveva portato al pronto soccorso e quindi poteva forse essere evitata.
Intanto la Procura di Prato ha aperto un fascicolo di inchiesta per omicidio colposo, al momento contro ignoti, per far luce sulla morte del giovane. Sono in corso le acquisizioni delle cartelle cliniche e la Procura potrebbe disporre presto l’autopsia.
Anche la Asl nel frattempo ha attivato la procedura di rischio clinico, un proprio percorso interno di indagine per appurare come sono andate le cose quando Giusti è arrivato al pronto soccorso e verificare se ci sono state eventuali omissioni o responsabilità.
Giusti era noto anche per il suo impegno di calciante della Palla Grossa, impegnato con i Verdi.
Una tragedia che ha smosso anche la politica: “Vogliamo sapere perché un ragazzo di 31 anni, dimesso dal pronto soccorso dell’ospedale Santo Stefano Prato, è poi morto a casa” hanno affermato i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Diego Petrucci, componente della Commissione Sanità, e Alessandro Capecchi, che hanno presentato un’interrogazione alla Giunta. Interrogazione che il deputato Giovanni Donzelli, coordinatore nazionale di Fdi, presenterà a livello parlamentare.
“Vogliamo capire se la causa del decesso è la stessa accusata durante la visita al presidio sanitario pratese. E se ci sia correlazione fra ciò che presentavano gli esami fatti al pronto soccorso e la causa del decesso. Se e come si pensa di intervenire affinché, se si verifichi tale correlazione, ciò non debba mai più accadere” sottolineano nell’interrogazione gli esponenti di Fdi.
“Vogliamo anche sapere se al Pronto soccorso di Prato, e negli altri Pronto soccorso dell’Asl Toscana Centro, ma anche in generale di tutta la regione, gli operatori stiano lavorando in condizioni che gli permettano di svolgere il proprio lavoro in maniera ottimale, con adeguati carichi di lavoro e con dinamiche regolari. Vogliamo capire se l’attuale organizzazione della sanità regionale, e quindi anche quella al pronto soccorso di Prato, possa aver influito sul caso specifico” concludono Petrucci e Capecchi.