8 Luglio 2022

Milone, “Il sistema di illegalità cinese viene esportato in altre città italiane. Non deve diventare un ‘fiore all’occhiello’ per Prato”

L'intervento del responsabile del Dipartimento sicurezza e immigrazione di Forza Italia


“Il sistema di illegalità cinese viene esportato anche in altre città italiane. Facciamo in modo che non diventi più un ‘fiore all’occhiello’ per Prato”. A dirlo è Aldo Milone, responsabile del Dipartimento sicurezza e immigrazione di Forza Italia, intervenuto a seguito dell’inchiesta di Procura e Squadra mobile su truffa allo Stato e sfruttamento del lavoro per realizzare i camici anti Covid. Dopo aver fatto un plauso a Squadra mobile e procura “per aver messo a segno un colpo alla ormai cronica illegalità, presente soprattutto nel cosiddetto distretto parallelo, ovvero cinese. Sappiamo benissimo che per assestare un colpo del genere, è necessario svolgere approfondite indagini che richiedono mesi e mesi di lavoro investigativo”, Milone ha aggiunto che “già nella prima ondata del Covid feci presente un sistema illegale di produzione di mascherine mediante ovviamente lo sfruttamento di clandestini e non. Questo è ormai un sistema radicato nel distretto parallelo. Adesso questo sistema viene anche esportato, come ha detto giustamente il Procuratore Nicolosi. Per fare una battuta, possiamo considerare questo sistema “un’eccellenza” che viene apprezzata anche fuori Prato. Uso questo sarcasmo perché sono stufo di ripetere cose che ormai ho evidenziato almeno 20 e più anni fa. Non solo evidenziavo questo fenomeno ma nel mio piccolo ho cercato anche di combatterlo negli anni della giunta Cenni quando ricoprivo l’incarico di assessore alla sicurezza e alla Polizia Municipale. Questa mia battaglia, purtroppo, non trovava consensi in alcuni partiti oggi al governo della città, anzi veniva considerata una lotta ad un’etnia. Invece ho sempre posto al centro di quella battaglia lo sfruttamento dei lavoratori e la lotta all’illegalità, tra l’altro all’evasione fiscale presente in maniera massiccia”. Come sottolineato infine da Milone, “è necessario non fermarsi perché questo sistema è ancora presente e continuerà a esistere se si allenta l’attività di contrasto da parte delle forze di Polizia. Prato è stato sempre considerato un distretto dove hanno attinto le più famose griffe della moda proprio perché c’era il vero made in Italy. Facciamo in modo che questo made in Italy ritorni a primeggiare e ad essere un vero distintivo per la città”.