Ex infermiera uccisa e bruciata, fermati una delle figlie e il marito di lei
Svolta nelle indagini per l’omicidio di Maria Irene Sanna, l’ex infermiera trovata uccisa e bruciata nel cagliaritano e la cui scomparsa era stata denunciata a Prato dove abita una delle figlie. L’altra figlia della vittima (che viveva con lei ad Assemini) e il genero sono stati arrestati stamani con l’accusa di omicidio pluriaggravato. La donna, Monia Bellofiore, 42 anni, durante l’interrogatorio ha accusato un malore ed è stata trasportata al Santissima Trinità di Cagliari dove è ora piantonata dai carabinieri. Il marito della Bellofiore, Giuseppe Oliva, 39 anni, è stato invece trasportato in carcere. Sembra così essere risolto il giallo partito proprio da Prato, dove era stata denunciata la scomparsa della donna dopo che la figlia residente nella nostra città non aveva avuto più notizie della madre. I sospetti degli inquirenti erano fin da subito indirizzati in ambito famigliare, in particolare sulla figlia e il genero che vivevano in casa della Sanna. Numerose sono state le testimonianze su continui litigi in casa tra la figlia, con problemi di tossicodipendenza, e la madre. Non tornava poi la tempistica della denuncia di scomparsa fatta, come detto, dalla figlia che abitava a Prato e non da quella che viveva con l’ex infermiera.