Emergenza Ucraina, a Prato accolte oltre 350 persone. Il prefetto: “Al lavoro per trovare nuovi posti nei Cas”
Fra coloro che sono accolti nelle famiglie, giungono richieste di trovare posto nei centri di accoglienza istituzionali
Hanno superato 350 i profughi ucraini giunti nella provincia di Prato. A ieri erano 352, di cui quasi la metà 166 minorenni. Nel sistema dei Centri di accoglienza straordinari (Cas) gestiti dalla Prefettura sono accolte 74 persone (di cui 41 minori); i restanti 278 sono ospiti in abitazioni private. Proprio a questi ultimi, che hanno trovato autonomamente una sistemazione, un’ordinanza di pochi giorni fa del capo della protezione civile Fabrizio Curcio assegna un contributo di sostentamento mensile di 300 euro per gli adulti e 150 euro in favore dei minori, per 3 mesi.
L’accoglienza diffusa – che spesso fa riferimento a cittadini ucraini già residenti a Prato, oltre a famiglie pratesi – mostra qualche segnale di difficoltà. Alcune richieste sono giunte ai comuni e alla Prefettura per poter ricollocare una parte dei profughi ospitati privatamente nei Centri di accoglienza straordinari, i cui posti a Prato – 250 – sono tuttavia quasi del tutto esauriti, perchè in buona parte già utilizzati precedentemente per richiedenti asilo di altre nazionalità.
Il prefetto Adriana Cogode, operando una ridistribuzione nelle varie strutture, è riuscita la scorsa settimana a rendere disponibili 30 posti e conta di poter recuperare altre disponibilità coinvolgendo il terzo settore e i sindaci.
Gli ucraini in fuga dalla guerra che arrivano nel nostro territorio, devono presentarsi in Questura per ottenere il permesso di soggiorno temporaneo, valido un anno a partire dal 4 marzo 2022. Un titolo che consente loro di trovare un lavoro e che è accompagnato dal riconoscimento di altri diritti fra cui assistenza sanitaria e trasporti gratuiti. La prima accoglienza, prima della ripartizione nei Cas, è demandata alle Regioni, che assicurano i posti letto ai profughi: in Toscana si tratta molto spesso di alberghi convenzionati.
Gli inserimenti di bambini e ragazzi ucraini nelle scuole al momento scattano dopo la richiesta da parte di genitori e dei tutori. A Prato e provincia per ora sono soltanto 25, rispetto ai 166 minorenni presenti sul territorio.
Per quanto riguarda i minori non accompagnati, il prefetto Adriana Cogode si sente di fare un appello alla cittadinanza affinchè ci sia un’attenzione “civica” per tutelarli da pericoli che possono manifestarsi.