30 Marzo 2022

Hanno sofferto ma confidano nel futuro, indagine sui ragazzi pratesi nella pandemia

Riguarda un campione di 785 adolescenti tra i 13 e i 16 anni e 347 genitori. L'iniziativa è promossa dal Forum delle Associazioni familiari insieme al Comune. Ecco i risultati


La pandemia, pur con tutte le sue conseguenze sanitarie, sociali ed economiche, non ha intaccato la fiducia degli adolescenti in un futuro migliore. Il domani è atteso con curiosità, mentre per i loro genitori, invece, l’emergenza sanitaria ha impattato negativamente sulla speranza che la situazione generale possa migliorare nei prossimi anni e dunque sono meno ottimisti dei figli. A dirlo è l’indagine realizzata da Retesviluppo, cooperativa specializzata in ricerca e azione educativa, per conto del Forum delle Associazioni familiari di Prato, che in collaborazione con il Comune ha inviato un questionario agli istituti superiori e alle scuole medie della città. In cima ai desideri dei giovani pratesi ci sono gli stessi obiettivi che avevano le generazioni passate: avere un lavoro, una famiglia, dei figli e viaggiare.

Il campione analizzato sono i ragazzi e le ragazze dai 13 ai 16 anni, con la richiesta di sottoporre alcune domande anche ai loro genitori. Il risultato – almeno quello degli studenti – è andato oltre ogni aspettativa perché sono tornati indietro 785 questionari compilati da parte degli adolescenti e 347 da parte degli adulti (di cui 258 sono madri). «Si tratta di un campione davvero rilevante – afferma Ester Macrì, sociologa e presidente di Retesviluppo – e per questo possiamo dire di aver scattato una fotografia attendibile di quello che pensano gli adolescenti pratesi del presente e del loro futuro».

Il risultato dell’indagine è stato presentato alla città nel salone consiliare, alla presenza del vescovo Giovanni Nerbini, del sindaco Matteo Biffoni, dell’assessore alle pari opportunità Ilaria Santi e del presidente del Forum nazionale delle Associazioni familiari Gigi De Palo, colui che si è battuto, con successo, per l’introduzione dell’assegno unico per i figli. «La famiglia è la risorsa più importante del nostro Paese, una materia prima che troppo spesso diamo per scontato, ma che è fonte di ricchezza e risparmio, oltre ad avere una funzione sussidiaria verso il ruolo degli enti pubblici» ha detto De Palo. Sindaco e Vescovo concordano sul fatto che «la ripresa post Covid» dovrà avere i ragazzi al centro, «investire per e su di loro è doveroso», ha detto Biffoni e monsignor Nerbini ha affermato l’impegno e la volontà di inserire i giovanissimi in un dialogo costante.

Andando nel dettaglio possiamo dire che i ragazzi, anche se non sono molto soddisfatti della propria vita (solo il 33% lo è, dato che scende al 26,50% per le femmine), mantengono un senso di curiosità e ottimismo verso il futuro. Esprimendo i propri sentimenti verso il domani, in una scala da 1 a 6, gli studenti pratesi hanno dato voti più alti ad un approccio curioso (media 4,6), ottimista (3,86) e fiducioso (3,59), mentre ci sono voti più bassi per impaurito (2,81), scettico (2,48) e rassegnato (1,83). Questo è evidenziato dal fatto che il 46,75% pensa che nel futuro prossimo la situazione generale migliorerà, il 42,42% che resterà invariata e solo l’8% pensa che possa peggiorare.
«Gli adulti invece si dicono meno colpiti dalla pandemia rispetto ai figli, ma sono più rassegnati», afferma Ester Macrì. Solo il 38,90% dei genitori pensa che il prossimo futuro possa essere migliore del presente, mentre il 15% ritiene addirittura che tutto andrà peggio. Le chiusure imposte dalla pandemia hanno fatto crescere il desiderio dei ragazzi di viaggiare e anche di lasciare Prato («Quanto ti entusiasma vivere qui?», in una scala da 1 a 6, la risposta media è di 2,5).
Un dato che meriterà una riflessione da parte delle agenzie educative e della nostra comunità ecclesiale è quello riguardante la possibilità di avere un famiglia. «Per i soli maschi il pensiero è forte, per le femmine invece no, la stessa cosa avviene riguardo al desiderio di avere dei figli dove si riscontra una media più alta tra i maschi, 4,66, che tra le femmine, 4», spiega Ester Macrì.
Importante segnalare, invece, come la pandemia, con le sue quarantene e i suoi isolamenti forzati, abbia valorizzato le relazioni familiari; si tratta di un dato che emerge dai questionari, mentre c’è un forte calo sul senso di comunità e sul senso di appartenenza verso il luogo in cui si vive. Altro dato su cui riflettere è quello sulla fiducia negli altri: solo il 17% dice di averne (il dato scende al 12% per le sole femmine).

Quale risposta, dunque, deve dare nell’immediato la città a questi ragazzi? «Questo è il momento di dare loro la possibilità di ricostruire relazioni, di incontrarsi e stare insieme in “maniera buona”. Occorre valorizzare e proporre attività all’aperto: da parte degli adolescenti c’è, infatti, una grandissima richiesta di impianti sportivi aperti e gratuiti», conclude Macrì.

Durante l’incontro l’assessore Ilaria Santi ha annunciato la realizzazione di un protocollo d’intesa con l’Ufficio scolastico provinciale, con l’Azienda sanitaria e la Provincia per offrire ai ragazzi «un aiuto concreto dando loro il sostegno di personale qualificato, strumenti e spazi per colmare le difficoltà che si registrano attualmente».

Qui il report completo redatto da Retesviluppo