22 Marzo 2022

L’hub del riciclo tessile si farà a Baciacavallo

Il progetto è stato presentato al bando ministeriale per ottenere i fondi del Pnrr


Il progetto dell’hub del riciclo tessile è stato candidato dal Comune di Prato e da Alia al bando ministeriale legato ai fondi del Pnrr, con la speranza di ottenere i 2,1 milioni di euro che serviranno a finanziare in parte l’opera. La struttura, che costerà 18 milioni, verrà realizzata in via Baciacavallo, a fianco dell’impianto di Gida. Il progetto, con l’individuazione del sito in via di Baciacavallo, è stato presentato al bando del ministero della transizione ecologica che si chiude domani a mezzanotte. Adesso si dovrà attendere circa un mese per avere risposte da Roma e sapere se l’hub di Prato rientrerà tra quelli finanziati.

Con la chiusura del bando ministeriale terminano quasi due mesi di fuoco per la politica cittadina, ma non le polemiche. L’hub – nonostante sia stato presentato con un protocollo d’intenti firmato da Comune, categorie economiche e sindacati – ha suscitato la contrarietà dei comitati che non vogliono un altro impianto nella zona. Protesta che è sfociata nella manifestazione dello scorso fine settimana. A spaccarsi è stato lo stesso PD, con la direzione provinciale che prima ha approvato la collocazione in via di Baciacavallo, salvo poi tornare sui propri passi e chiedere al Comune di trovare una collocazione differente, seguendo la scia di protesta dei circoli di Prato Sud. Ma al momento del dunque Comune e Alia hanno deciso di confermare la location di via di Baciacavallo, individuata in una rosa di 14 potenziali siti.
Le divisioni non erano mancate anche nel mondo industriale, con Astri in particolare preoccupata dalla concorrenza di Alia nella cernita degli stracci, timori poi superati almeno in parte dopo il dialogo aperto con la stessa Alia ed il Comune.

L’ufficializzazione del sito ha subito scatenato la reazione dell’Osservatorio ambientale Prato. “La notizia della formalizzazione del progetto di Textile Hub a Baciacavallo, in una zona già ingolfata da infrastrutture ed impianti, ci indigna, ma non ci stupisce. Già dal principio e soprattutto dopo le numerose critiche al piano, l’amministrazione comunale ha scelto di muoversi in totale mancanza di trasparenza” ha commentato l’Osservatorio, che intende predisporre un accesso agli atti per conoscere i dettagli del progetto.